Mercato del lavoro, fare network per il placement

L’intervento del presidente Stella nell’audizione alla Camera sull’indagine conoscitiva sui servizi per il mercato del lavoro. Professionisti pronti a collaborare “Da anni si discute sulla necessità di riformare con urgenza i servizi per il mercato del lavoro, senza tuttavia mai arrivare a chiudere il cerchio. Questa volta, però, l’avvio di un percorso di riforma non
L’intervento del presidente Stella nell’audizione alla Camera sull’indagine conoscitiva sui servizi per il mercato del lavoro. Professionisti pronti a collaborare

“Da anni si discute sulla necessità di riformare con urgenza i servizi per il mercato del lavoro, senza tuttavia mai arrivare a chiudere il cerchio. Questa volta, però, l’avvio di un percorso di riforma non parte da zero, ma può inserirsi nel solco tracciato dalla Garanzia Giovani che costituisce un banco di prova per far sedere attorno allo stesso tavolo scuola, impresa, istituzioni territoriali e nazionali, associazioni delle imprese, delle professioni e dei lavoratori, operatori pubblici e privati, dando avvio a progetti innovativi di collaborazione”. Con queste parole, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha illustrato la posizione dei liberi professionisti davanti alla Commissione Lavoro della Camera, durante l’audizione della Confederazione sull’indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro, che si è svolta il 18 settembre scorso.

Dopo aver illustrato le lacune del placement in Italia e le esperienze degli altri Paesi comunitari, Stella ha sottolineato che “la strada che ci indicano gli altri Paesi europei pare essere una sola: coinvolgere di più le parti sociali nelle dinamiche del placement per farlo funzionare davvero”. Su questo fronte, i professionisti sono pronti a fare la loro parte. “Nell’ambito delle libere professioni” ha affermato Stella “posso fin da ora confermare la disponibilità di Confprofessioni a partecipare a questo percorso virtuoso” e la stessa Confprofessioni si è detta “pronta ad investire anche  in termini economici su questa attività” ha sottolineato il presidente della Confederazione italiana libere professioni. “Il ruolo di parte sociale che vogliamo interpretare, e stiamo utilizzando per quanto possibile il progetto Garanzia Giovani per tale finalità, è quello di essere il punto di riferimento non solo per il settore da noi rappresentato, ma anche per il pubblico, che potrà avvalersi della nostra competenza e della nostra esperienza”.

Secondo Stella: “Creare una rete di servizi per il lavoro partecipata e integrata che sviluppa la sua azione in modo preventivo rispetto all’abbandono o all’uscita dal sistema scolastico, è la chiave per incidere sull’alta percentuale di Neet e per contrastare la disoccupazione giovanile di lunga durata”. Il modo migliore per “fare placement” è quello di creare occasioni di contatto con il mondo del lavoro prima che si realizzi la disoccupazione. Per farlo però “occorre sviluppare percorsi di alternanza e integrazione dei momenti formativi, capaci di valorizzare la valenza formativa del lavoro, creare centri di placement e orientamento al lavoro nelle scuole e nelle Università, volti a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro e capaci per questo di stringere alleanze con il mondo dell’associazionismo imprenditoriale/professionale e sindacale”.

Il quadro normativo esiste, occorre metterlo in pratica insieme con tutti i soggetti coinvolti. Garanzia Giovani costituisce in questo senso un interessante terreno di prova per sperimentare nuove forme di organizzazione e raccordo tra i diversi operatori dei servizi per il lavoro e gli attori del placement, in vista di una loro imminente riforma. “Diventa indispensabile allargare le maglie del sistema, riconoscere maggiore protagonismo agli attori del placement, alle Parti Sociali, alle aziende, agli studi professionali, alla Scuola, in una logica di network” ha detto Stella. “La Struttura di Missione che detiene la regia del piano può ancora intervenire in questo senso, affinché anche questa opportunità non vada persa. Noi siamo pronti a giocare la partita, fornendo il nostro supporto ai giovani nelle fasi di accoglienza, orientamento e inserimento lavorativo, supportandoli anche nei percorsi verso l’autonomia e l’autoimpiego, fornendo loro la consulenza necessaria e mettendo a loro disposizione il nostro know-how. Partiamo da qui per mettere le basi di un network moderno di servizi per il lavoro capace di lavorare in rete e di fare rete, capace di funzionare alla prova dei fatti”.