Piano per la crescita, impossibile senza i professionisti

Stella (Confprofessioni): Il governo tenga in considerazione le attivita’  intellettuali. “Il piano per la crescita può rappresentare realmente una frustata al cavallo dell’economia, purché tenga in considerazione tutte le forze economiche del Paese, libere professioni comprese”. È quanto afferma il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, alla vigilia del Consiglio dei ministri del 9 febbraio 2011,
Stella (Confprofessioni): Il governo tenga in considerazione le attivita’  intellettuali.

“Il piano per la crescita può rappresentare realmente una frustata al cavallo dell’economia, purché tenga in considerazione tutte le forze economiche del Paese, libere professioni comprese”. È quanto afferma il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, alla vigilia del Consiglio dei ministri del 9 febbraio 2011, che dovrà varare un pacchetto di misure per rilanciare l’economia. C’è grande attesa da parte di professionisti sul provvedimento annunciato dal governo che si articola su cinque punti (libertà d’impresa, incentivi alle pmi, sgravi fiscali, Sud e piano casa).
“Si tratta di materie che coinvolgono trasversalmente tutto il sistema professionale e che incidono direttamente sulla loro attività” continua Stella. “C’è una piena condivisione sugli obiettivi del Governo, poi si tratta di vedere come i provvedimenti annunciati verranno resi operativi. Da quanto emerso finora, tuttavia, pare che le misure di stimolo all’economia viaggino in un’unica direzione, quella delle imprese, trascurando completamente il settore delle libere professioni”.
Assai incerto per i professionisti appare il capitolo sugli incentivi alle imprese, che prevede una riorganizzazione degli aiuti pubblici. “In linea di principio, siamo favorevoli a qualsiasi intervento in grado di stimolare l’economia e la ripresa delle aziende, principali interlocutori degli studi professionali” afferma Stella. “Tuttavia, la riforma degli incentivi alle attività economiche appare ancora una volta pesantemente sbilanciata a favore delle pmi. Lo Small business act messo a punto dal ministero della Attività produttive, da cui la riforma prende le mosse, non prevede alcun minimo intervento a favore dei professionisti. È molto grave” afferma Stella “perché dalla riforma degli incentivi si passa alla fiscalità di vantaggio per la creazione di nuove imprese al Sud, dove i professionisti e soprattutto i giovani professionisti sono costretti a migrare in altre regioni nella speranza di poter esercitare la loro attività”.
 

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