Politiche 2018, Confprofessioni: Non c’è crescita senza equità

Presentata oggi a Roma la piattaforma politica dei liberi professionisti. Fisco, semplificazione, occupazione giovanile sono le priorità; ma la ripresa economica si gioca su norme inclusive e non discriminatorie Unificare le scadenze fiscali per semplificare la vita dei contribuenti e dei professionisti. Elevare a rango costituzionale lo statuto del contribuente. Una sola procedura amministrativa per
Presentata oggi a Roma la piattaforma politica dei liberi professionisti. Fisco, semplificazione, occupazione giovanile sono le priorità; ma la ripresa economica si gioca su norme inclusive e non discriminatorie

Unificare le scadenze fiscali per semplificare la vita dei contribuenti e dei professionisti. Elevare a rango costituzionale lo statuto del contribuente. Una sola procedura amministrativa per l’avvio di nuove attività imprenditoriali. Azzeramento del costo del lavoro per le start up che assumono giovani. Stop alle discriminazioni normative tra imprese e professionisti. Rigenerazione “smart” del patrimonio immobiliare di scuole e ospedali.

 

Sono solo alcune delle proposte contenute nel documento “Più crescita ed equità per l’Italia – L’Agenda dei liberi professionisti per la XVIII legislatura” elaborato da Confprofessioni e presentato oggi al mondo della politica, nel corso del convegno “Quale politica per il Paese?”, che si è svolto a Roma presso il Tempio di Adriano, alla presenza di numerosi politici in corsa per le elezioni del prossimo 4 marzo, tra cui, Cinzia Bonfrisco (Lega), Davide Bordoni (Forza Italia), Stefano Fassina (Liberi e Uguali), Matteo Orfini (PD), Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia), Carla Ruocco (Movimento 5 Stelle)  e il candidato governatore alla Regione Lazio Stefano Parisi.

 

La road map dei professionisti per la prossima legislatura è stata illustrata dal presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, che ha rivendicato «il ruolo silenzioso e fondamentale dei liberi professionisti nella ripresa economica in atto», ma ha anche sollecitato «un cambio di passo della politica per sostenere le realtà economiche più piccole che rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana». «Per troppo tempo e in ogni ambito normativo e fiscale – ha dichiarato Stella – abbiamo assistito a vere e proprie discriminazioni illegittime tra imprese e professionisti. Norme che mettono sullo stesso piano la grande industria con i piccoli studi professionali, creando costi esorbitanti e complicazioni enormi per i datori di lavoro degli studi e delle pmi. Oggi presentiamo alla politica e alle istituzioni il nostro contributo che nasce dall’esperienza di una forza sociale attenta ai problemi del Paese, con l’auspicio di aprire un dialogo fruttuoso e duraturo con i protagonisti della prossima legislatura.

 

Il documento politico di Confprofessioni si articola su cinque punti: “Per un fisco più equo, al servizio degli investimenti” dove spiccano le proposta di unificare le scadenze per semplificare gli adempimenti e ridurre il carico fiscale e di aggiornare lo statuto del contribuente ed elevarlo a rango costituzionale; «Semplificare la P.A. e l’attività di impresa”, dove viene proposto di riunire le leggi in testi unici di settore per una maggior semplificazione normativa ma anche di introdurre una procedura unica per l’avvio di nuove attività imprenditoriali; «Sostenere l’economia reale. Proteggere il paesaggio e l’ambiente” dove si chiede di impegnare risorse pubbliche per la rigenerazione smart degli edifici esistenti; “Rilanciare l’occupazione” attraverso il taglio del cuneo fiscale, il rilancio della produttività e incentivando l’imprenditorialità giovanile; «Crescita ed equità per il lavoro libero-professionale” applicando i principi europei sulle misure di premialità e incentivazione, favorendo i processi aggregativi tra professionisti, sostenendo lo sviluppo del welfare e abolendo la doppia tassazione sulle casse di previdenza dei liberi professionisti.