Promozione del contratto di apprendistato e del lavoro accessorio; realizzazione di interventi di politica attiva specificamente dedicati alle fasce del disagio del lavoro; sviluppo di servizi di intermediazione nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, così come previsti dal Dlgs 276/2003. Sono alcuni degli obiettivi dell’accordo sottoscritto l’11 luglio scorso da Italia Lavoro – agenzia tecnica del Ministero del Lavoro – e Confprofessioni, l’associazione che rappresenta oltre 1 milione e mezzo di liberi professionisti per un comparto di 4 milioni di operatori (12,5 % del Pil nazionale).
Destinatari delle azioni previste dalla convenzione – siglata da Paolo Reboani, presidente IL, e Gaetano Stella, presidente Confprofessioni – sono i datori di lavoro-liberi professionisti e le delegazioni territoriali di Confprofessioni e delle organizzazioni ad essa collegate; e i lavoratori degli studi professionali e delle imprese beneficiari delle misure di politica attiva/passiva. L’intesa prende le mosse dalla Legge Biagi e dalla riforma del mercato del Lavoro approvata il 28 giugno scorso, e prevede l’impegno da parte dei due sottoscrittori alla promozione, alla qualificazione e alla gestione delle misure di politica attiva del lavoro da realizzare con il coinvolgimento delle Associazioni territoriali e degli Enti Bilaterali, che fanno capo alla Confederazione.
La collaborazione tra Italia Lavoro e Confprofessioni avrà tra i punti maggiormente qualificanti, la promozione di programmi che incentivino l’utilizzo del Contratto di Apprendistato con particolare riguardo al tema del praticantato così come ridisegnato dal “Testo Unico dell’Apprendistato”; la realizzazione di interventi di politica attiva rivolti ai lavoratori disoccupati o svantaggiati, anche attraverso azioni che prevedano meccanismi “premiali”; la promozione del lavoro accessorio e di attività di collegamento e collaborazione con i servizi di placement di scuole e università per la ricerca e la selezione dei neodiplomati e neolaureati da inserire al lavoro in azienda e negli studi professionali.
“L’accordo che abbiamo firmato – spiega Paolo Reboani, presidente IL – avrà una ricaduta diretta e concreta su diversi ambiti ‘sensibili’, perché punta intanto a coinvolgere nelle azioni di politica attiva la rappresentanza delle professioni, un mondo vivo e fecondo del nostro mercato del lavoro e del panorama produttivo italiano; e perché realizza il dettato delle norme degli ultimi anni che – attraverso l’estensione della possibilità di svolgere intermediazione a soggetti diversi da quelli pubblici – mirano ad ampliare la disponibilità di servizi per il lavoro e quindi di opportunità reali”. “Inoltre – prosegue Reboani – i destinatari finali delle azioni che insieme a Confprofessioni realizzeremo, sono i soggetti che la crisi ha messo più in difficoltà dal punto di vista occupazionale, e tra questi i giovani, sui quali misureremo già nei prossimi mesi l’efficacia delle politiche e delle riforme”.
“L’intesa siglata con Italia Lavoro rappresenta un passaggio fondamentale per lo sviluppo del sistema delle libere professioni” – commenta Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni. “Professionisti e associazioni territoriali potranno avere sul territorio un interlocutore privilegiato per far conoscere alle istituzioni regionali le specificità di un settore di grande rilevanza economica e sociale. Il Ccnl degli studi professionali ha dato grande importanza agli strumenti contrattuali che favoriscono l’occupazione, per esempio, l’apprendistato, il lavoro a chiamata e il lavoro a termine”. “Insieme con l’apprendistato per lo svolgimento del praticantato che rappresenta la strada maestra per l’accesso all’esercizio della professione, fondamentale per il nostro settore – conclude Stella – è lo sviluppo dell’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, che insieme alle politiche attive del lavoro introdotte dalla recente riforma, potranno stimolare le dinamiche occupazionali nel settore delle professioni”.
Al centro dell’accordo il contratto di apprendistato, gli interventi rivolti ai discoccupati e i servizi di intermediazione tra domanda e offerta
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