POS, Agenzia delle Entrate e Banche: sì agli incentivi fiscali

L’ipotesi annunciata in un’audizione alla Camera sulla revisione dell’obbligo sui pagamenti elettronici Le incentivazioni fiscali, sia per il cliente che per il professionista, sono “una strada percorribile per favorire l’utilizzo degli strumenti diversi dal contante”.  A proporle è  l’Abi in un’audizione alla Camera, svolta ieri nell’ambito della discussione di tre soluzioni per la revisione dell’obbligo di accettare
L’ipotesi annunciata in un’audizione alla Camera sulla revisione dell’obbligo sui pagamenti elettronici

Le incentivazioni fiscali, sia per il cliente che per il professionista, sono “una strada percorribile per favorire l’utilizzo degli strumenti diversi dal contante”. 

A proporle è  l’Abi in un’audizione alla Camera, svolta ieri nell’ambito della discussione di tre soluzioni per la revisione dell’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.

Ipotesi detrazione fiscale – Per l’Associazione delle Banche “si potrebbero ad esempio citare forme di detrazione fiscale a fronte di documentate spese effettuate con strumenti di pagamento diversi dal contante, riduzione/eliminazione dell’imposta di bollo sull’estratto conto della carta, credito di imposta per i costi legati all’acquisizione e alla manutenzione dei Pos”. L’obiettivo di favorire il ricorso alla moneta elettronica e nel contempo di non gravare sugli operatori si potrebbe ottenere “generando un’interazione virtuosa tra interessi in origine contrastanti”

 

In ogni caso, è necessaria un’incisiva azione culturale e formativa, insistendo sulla trasparenza, sulla sicurezza dei prodotti e sulla semplicità di utilizzo, che faccia anche emergere i costi occulti dell’utilizzo del contante. Sarebbe al riguardo importante un’iniziativa di divulgazione pubblica, per la quale l’Abi è pronta a mettere a disposizione la propria esperienza. Nel 2014, in Italia, 16 milioni gli acquirenti online hanno effettuato acquisti per un totale di 14,6 miliardi di euro di controvalore (di cui 3,9 miliardi sono acquisti fatti da italiani all’estero). Le vendite da siti italiani hanno originato un volume di transazioni di 13,3 miliardi di euro (di cui 2,6 miliardi sono acquisti fatti dall’estero su siti italiani).

Riduzione dei costi– Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso di un’audizione presso la commissione parlamentare di Vigilanza sull’anagrafe tributaria, si è detta “favorevole ad avviare un tavolo di consultazione con i Ministeri competenti, gli Ordini professionali, le associazioni interessate e le banche allo scopo di ridurre i costi dei pagamenti elettronici.