Professioni non regolamentate, il Tavolo del Mse fissa i primi paletti

Stella (Confprofessioni): Serve una riforma organica, ma senza sovrapposizioni con le professioni ordinistiche Definire i confini tra le professioni regolamentate e non regolamentate in un quadro di orientamento europeo, volto all’internazionalizzazione del settore. Il primo round del tavolo sulle professioni non regolamentate, convocato lo scorso 30 maggio dal Ministero per lo Sviluppo economico (Mse), ha
Stella (Confprofessioni): Serve una riforma organica, ma senza sovrapposizioni con le professioni ordinistiche

Definire i confini tra le professioni regolamentate e non regolamentate in un quadro di orientamento europeo, volto all’internazionalizzazione del settore. Il primo round del tavolo sulle professioni non regolamentate, convocato lo scorso 30 maggio dal Ministero per lo Sviluppo economico (Mse), ha fissato i primi paletti per lo sviluppo dei servizi professionali in Italia, raccogliendo le richieste e i suggerimenti delle sigle associative, degli enti di normazione e certificazione, utenti e consumatori. Sotto la regia di Giuseppe Tripoli, capo dipartimento Impresa e internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo economico, si sono confrontati, tra gli altri, il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella; il consigliere del Cnel, Roberto Orlandi; i rappresentati di Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confindustria Servizi innovativi e tecnologici; il presidente di Assoprofessioni, Giorgio Berloffa; il numero uno del Colap, Giuseppe Lupoi.
L’obiettivo del tavolo, ha subito chiarito Tripoli, non è quello di sostituirsi al Parlamento o al Cnel, ma mettere a loro disposizione elementi utili di conoscenza e di riflessione per accompagnare lo sviluppo del settore. Sarà infatti il Parlamento a decidere se e cosa regolamentare, al ministero dello Sviluppo economico spetta invece mettere sotto osservazione un settore “di profondo interesse per l’economia del Paese” per aiutarlo a evolversi. Diversi i temi sul tappeto che richiedono urgenti interventi da parte del legislatore, a cominciare da una riforma organica del settore “che abbracci tutte le professioni, regolamentate e non”, come ha detto Stella, sottolineando la “necessità di istituire un confronto con altri soggetti istituzionali, a partire dal ministero della Giustizia”. Secondo il presidente di Confprofessioni occorre, infatti, partire da una rigorosa definizione di professioni intellettuali, per arrivare a tracciare una linea di demarcazione tra professioni, così da garantire, anche a tutela dell’utenza, sovrapposizioni tra attività regolamentate e non regolamentate. I confini tra professioni regolamentate e non regolamentate, assieme alle problematiche contributive e fiscali sono infatti i capitolo più spinosi che lo stesso Tripoli ha deciso di approfondire in vista del prossimo incontro che si terrà il 12 luglio presso la sede del ministero a Roma.
 

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