Professioni sanitarie, via libera della Camera alla riforma

AREA SANITA’ E SALUTE Montecitorio licenzia il testo che ora passa al Senato. Stretta sulla deontologia e stop all’ordine dei dentisti Via libera della Camera alla riforma degli ordini delle professioni sanitarie e al riassetto della normativa per la sperimentazione clinica dei medicinali. Il provvedimento approvato il 28 settembre a Montecitorio, che ora passa al
AREA SANITA’ E SALUTE Montecitorio licenzia il testo che ora passa al Senato. Stretta sulla deontologia e stop all’ordine dei dentisti

Via libera della Camera alla riforma degli ordini delle professioni sanitarie e al riassetto della normativa per la sperimentazione clinica dei medicinali. Il provvedimento approvato il 28 settembre a Montecitorio, che ora passa al Senato, attribuisce agli ordini professionali lo status giuridico di enti pubblici non economici e prevede un rafforzamento del codice deontologico, grazie anche alla terzietà’ del giudizio disciplinare. Il testo licenziato alla Camera prevede inoltre che gli oneri del finanziamento degli ordini saranno a totale carico degli iscritti, così come la copertura assicurativa per responsabilità professionale per gli iscritti agli albi. Stoppata invece la costituzione di ordine degli odontoiatri, grazie ad un emendamento del Pd approvato contro il parere del governo: i dentisti continueranno ad essere iscritti all’ordine dei Medici. Verranno poi riordinati anche i servizi erogati dalle farmacie: vi si potranno fare gli esami strumentali di autocontrollo quale, per esempio, la misurazione della pressione.
Il provvedimento delega il governo a emanare una serie di decreti legislativi per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica dei medicinali per uso umano. Diversi i criteri direttivi che vanno dalla riduzione dei numerosi comitati etici all’individuazione della modalità per l’attivazione dei nuovi centri clinici dedicati agli studi clinici di fase 0 e 1, sia per i pazienti sia su volontari sani; dalla semplificazione delle procedure all’applicazione dei sistemi informatici a supporto delle sperimentazioni cliniche. Altra disposizione di rilievo è la specifica definizione dei fondi per la ricerca: il 10 per cento dovrà essere destinato ai progetti di ricerca sanitaria proposti dai giovani ricercatori di età inferiore ai 40 anni. Da segnalare anche la norma che introduce il divieto di atti di sequestro e pignoramento sui fondi destinati alla ricerca sanitaria.
Novità anche in materia di sanità elettronica con l’istituzione del fascicolo sanitario elettronico di ogni singolo assistito: una sorta di carta di credito che racchiude tutti i dati e i documenti digitali di tipo sanitario generati da eventi clinici presenti e trascorsi di ogni singolo cittadino. Il fascicolo ha finalità di studio e di ricerca scientifica in campo medico ed epidemiologico, ma servirà anche per la programmazione dell’assistenza sanitaria e la verifica della qualità delle cure. Infine, per le sperimentazioni cliniche dovrà esserci una particolare attenzione alla ‘medicina di genere’, e chi sarà condannato per esercizio abusivo della professione medica vedrà sequestrati tutti gli strumenti da lui utilizzati per commettere il reato.

 

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