PROFESSIONI, STOP ALLA RIFORMA INCOSTITUZIONALE

Il presidente Stella: Fermiamo l’eutanasia degli ordini “Un mostro giuridico che rischia di spazzare via gli ordini professionali”. È durissimo il commento del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al disegno di riforma delle professioni depositato in Commissione Giustizia alla Camera lo scorso 18 maggio dal relatore Maria Grazia Siliquini. “Qui si sta cercando di sovvertire
Il presidente Stella: Fermiamo l’eutanasia degli ordini

“Un mostro giuridico che rischia di spazzare via gli ordini professionali”. È durissimo il commento del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, al disegno di riforma delle professioni depositato in Commissione Giustizia alla Camera lo scorso 18 maggio dal relatore Maria Grazia Siliquini. “Qui si sta cercando di sovvertire la natura costituzionale degli ordini professionali, enti di diritto pubblico a tutela degli interessi generali (ai quali i professionisti sono obbligatoriamente iscritti), per trasformarli in organismi di rappresentanza sindacale delle categorie intellettuali. È l’eutanasia degli ordini”.

Nel mirino del presidente della Confprofessioni, l’organismo che sulla base del principio della libera adesione raccoglie 15 sigle associative del comparto professionale, è finito l’articolo che istituisce il “Consiglio nazionale delle professioni intellettuali”, espressione dei vertici di ciascun ordine professionale, che avrebbe il compito di rappresentare presso il governo e il parlamento gli interessi economici e sociali degli iscritti agli albi professionali.

“Tale disposizione getta le basi a un enorme conflitto di interessi in capo agli ordini: da un lato verrebbero chiamati a rappresentare gli interessi privati dei singoli professionisti, dall’altro ne controllano l’operato, attraverso l’azione disciplinare o il controllo delle tariffe, fino a imporre sanzioni nei confronti dei loro iscritti per tutelare gli interessi generali costituzionalmente garantiti”, afferma Stella. “La duplice funzione di rappresentante e di controllore è incostituzionale: la previsione dell’iscrizione obbligatoria sarebbe in contrasto con il principio di libertà di associazione sancito dall’art. 18 della Costituzione, nonché con il principio di libertà sindacale garantito dall’articolo 39, primo comma, della Costituzione”.

“Contrasteremo con tutti i mezzi e con tutte le forze questa norma che porta acqua solo a chi vuole smantellare il sistema ordinistico” conclude Stella “o, peggio, crea vantaggi solo a chi vuole trasformare gli ordini professionali in un centro di potere politico ed economico per un proprio tornaconto personale. Confprofessioni si batterà presso tutte le sedi istituzionali per ristabilire i principi costituzionali attribuiti agli ordini e per recuperare la credibilità dei liberi professionisti agli occhi dei cittadini e delle imprese”.

 

 

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