“Ridare al Paese un orizzonte di speranza”. Si apre il settennato di Sergio Mattarella

Con il messaggio del Presidente della Repubblica al Parlamento nel giorno del giuramento. Priorità a riforme e crescita “Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato. La responsabilità di rappresentare l’unità nazionale innanzitutto. L’unità che lega indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno. Ma anche l’unità costituita dall’insieme delle attese e
Con il messaggio del Presidente della Repubblica al Parlamento nel giorno del giuramento. Priorità a riforme e crescita

“Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato. La responsabilità di rappresentare l’unità nazionale innanzitutto. L’unità che lega indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno. Ma anche l’unità costituita dall’insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri concittadini. Questa unità, rischia di essere difficile, fragile, lontana”. Queste le parole con cui il nuovo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha  giurato nell’Aula della Camera, davanti al Parlamento riunito in seduta comune.

Nel suo discorso di insediamento, il capo dello Stato si è soffermato sulle difficoltà delle famiglie e dei giovani, sottolineando che “ La lunga crisi, prolungatasi oltre ogni limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo”. Il presidente Mattarella ha ricordato “Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione, l’esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi sociali fondamentali. Sono questi i punti dell’agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni al popolo”.

Per uscire dalla crisi economica, il presidente della Repubblica ha auspicato un maggiore sforzo per invertire il ciclo economico rimarcando che “al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo” e ha fatto appello alle energie vitali “che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi compiutamente”. Il pensiero del capo dello Stato va “ai giovani che coltivano i propri talenti e che vorrebbero vedere riconosciuto il merito”, ma anche  “alle imprese, piccole medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali”; alla Pubblica Amministrazione “che possiede competenze di valore ma che deve declinare i principi costituzionali, adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni. Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro ma piuttosto la tenace mobilitazione di tutte le risorse della società italiana”.