RIFORMA DELLE PROFESSIONI

L’audizione di Confprofessioni alla Camera PROFESSIONI: AUDIZIONE DI CONFPROFESSIONI ALLA CAMERA Roma. 19 gennaio 2010. Si è tenuta oggi presso la Commissione congiunta Giustizia e Attività Produttive della Camera l’audizione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, sulla riforma delle professioni. Secondo il numero uno della Confederazione nazionale delle libere professioni, una riforma equa e compiuta
L’audizione di Confprofessioni alla Camera

PROFESSIONI: AUDIZIONE DI CONFPROFESSIONI ALLA CAMERA

Roma. 19 gennaio 2010. Si è tenuta oggi presso la Commissione congiunta Giustizia e Attività Produttive della Camera l’audizione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, sulla riforma delle professioni. Secondo il numero uno della Confederazione nazionale delle libere professioni, una riforma equa e compiuta dovrà tener conto di tre punti irrinunciabili: il definitivo riconoscimento del ruolo e del contributo delle professioni come comparto economico alla formazione della ricchezza e del benessere nazionali; la definizione di modelli per liberare le energie intellettuali ed economiche dei liberi professionisti, a supporto e servizio della persona, della famiglia, delle aziende, degli Enti; il coinvolgimento della rappresentanza di categoria, con pari dignità, nei momenti condivisi decisionali di politica economica e delle strategie per il superamento della crisi e lo sviluppo.

“La riforma delle professioni” ha dichiarato il presidente Stella “rappresenta una straordinaria occasione per giungere al definitivo riconoscimento del comparto libero-professionale. Tuttavia, per favorire lo sviluppo degli studi in termini di efficienza e competitività sul mercato domestico e internazionale si rende necessario progettare un nuovo assetto, un modello di riferimento, un perimetro più ampio degli studi medesimi. Su queste basi, Confprofessioni è pronta a garantire il suo pieno sostegno al Parlamento, per assicurare l’apporto di conoscenza e di competenze professionali e traghettare il Paese fuori dalla crisi”.

“Se il legislatore vorrà davvero portare a termine il riordino del sistema professionale dovrà tener conto delle reali esigenze dei liberi professionisti” ha commentato il presidente Stella. “Non basta infatti una “riforma degli Ordini” per aver compiuto la riforma delle professioni, ma si dovrà necessariamente regolamentare e valorizzare le diverse peculiarità delle aree professionali: settore salute, settore legale, settore economico amministrativo, settore lavoro, settore territorio sulla base delle quali, la legge dovrà trovare declinazioni opportune e convenienti. Soprattutto perché il canale della libera professione, nonostante la crisi, è diventato una via d’accesso preferenziale al lavoro, anche come modello di vita”.
 

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