SANITA’, AL VIA IL TAVOLO DI RIFORMA

Tariffe, pubblicita’  e societa’  le priorita’  di Confprofessioni Salute Dopo l’incontro del 15 aprile tra gli ordini professionali e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, anche le professioni sanitarie avranno i loro stati generali. Le federazioni dei medici, dentisti, farmacisti, psicologi e veterinari, sono state convocate mercoledì 21 aprile dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per avviare l’iter
Tariffe, pubblicita’  e societa’  le priorita’  di Confprofessioni Salute

Dopo l’incontro del 15 aprile tra gli ordini professionali e il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, anche le professioni sanitarie avranno i loro stati generali. Le federazioni dei medici, dentisti, farmacisti, psicologi e veterinari, sono state convocate mercoledì 21 aprile dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, per avviare l’iter di riforma delle professioni sanitarie, rappresentate in Confprofessioni Sanità e Salute da Fimmg (medici di famiglia) Andi (odontoiatri), Anmvi (veterinari), Plp (psicologi).

“Meritiamo una riforma specifica e vogliamo leggere le iniziative del Guardasigilli e del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, come un riconoscimento della nostra specificità sanitaria”, commenta Carlo Scotti, coordinatore area Sanità e Salute di Confprofessioni. “Sulla nostra peculiarità non si è mai riflettuto abbastanza in sede legislativa arrivando fino al paradosso di inquadrare, come ha fatto l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, le professioni sanitarie tra i prestatori di servizi commerciali, nonostante l’Unione europea abbia escluso i professionisti della salute dalla direttiva servizi e la stessa legge Bersani aveva previsto delle eccezioni per le prestazioni rese nell’ambito del servizio sanitario nazionale”.

Tre sono i temi centrali della riforma delle professioni sanitarie: tariffe minime, quale parametro di garanzia per i pazienti; pubblicità, da ricondurre entro i confini dell’etica professionale; forme societarie, con apporto di capitale di rischio, purché la maggioranza sia espressa d professionisti regolarmente iscritti all’albo. “Il processo di liberalizzazione avviato dalla legge Bersani ha avuto pesanti contraccolpi anche tra le professioni sanitarie”, continua Scotti, “negli ultimi due anni abbiamo assistito a una corsa al ribasso delle prestazioni sanitarie, sostenuta da forme di pubblicità discutibili, che ha aperto la strada a un crescente abusivismo che deve essere contrastato con misure più efficaci di quelle attualmente a nostra disposizione”.

 

 

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