Sicurezza, il datore di lavoro responsabile dei collaboratori

GIURISPRUDENZA. Una sentenza della corte di Cassazione estende l’obbligo delle tutele anche ai lavoratori autonomi Il datore di lavoro deve sempre garantire la sicurezza dei dipendenti, in virtù di un obbligo che non è limitato ai suoi lavoratori subordinati ma si estende anche ai soggetti che prestano il loro lavoro a suo favore in via
GIURISPRUDENZA. Una sentenza della corte di Cassazione estende l’obbligo delle tutele anche ai lavoratori autonomi

Il datore di lavoro deve sempre garantire la sicurezza dei dipendenti, in virtù di un obbligo che non è limitato ai suoi lavoratori subordinati ma si estende anche ai soggetti che prestano il loro lavoro a suo favore in via autonoma. Lo ha stabilito una sentenza della Sezione IV della Corte di Cassazione penale, intervenendo sul caso di un infortunio sul lavoro occorso ad un lavoratore autonomo, in un’azienda edile. Il datore di lavoro si era difeso sostenendo di avere affidato il lavoro ad un lavoratore, che aveva organizzato liberamente la propria attività. Per la Cassazione, invece, il datore di lavoro ha l’obbligo di predisporre ed adottare tutte le misure antinfortunistiche necessarie per la tutela della salute e della sicurezza sia dei lavoratori subordinati che di quelli che svolgono la loro attività in autonomia per suo conto nonché di proteggere entrambi dai cosiddetti "rischi ambientali" legati ai suoi luoghi di lavoro. Gli effetti della sentenza della Suprema corte, che attribuisce al datore di lavoro precise responsabilità in materia di salute e sicurezza anche nei confronti dei collaboratori, coinvolgono direttamente anche gli studi professionali che si avvalgono di collaboratori con partita Iva.

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