Statuto delle imprese, c’e’ spazio per i professionisti

Al via i lavori in Commissione: il nodo della nozione di imprenditore e attivita’ economica. E torna d’attualita’ la riforma delle professioni Lo Statuto delle imprese debutta alla Camera. Dopo il passaggio in assemblea, le “Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle imprese” (Ac 98 e abb.) ripartono martedì 15 marzo dalla Commissione
Al via i lavori in Commissione: il nodo della nozione di imprenditore e attivita’ economica. E torna d’attualita’ la riforma delle professioni

Lo Statuto delle imprese debutta alla Camera. Dopo il passaggio in assemblea, le “Norme per la tutela della libertà d’impresa. Statuto delle imprese” (Ac 98 e abb.) ripartono martedì 15 marzo dalla Commissione attività produttive di Montecitorio, dove il Comitato dei nove avvierà l’esame degli emendamenti presentati in Aula. Tra le disposizioni del provvedimento di potenziale interesse per i liberi professionisti, spiccano due commi dell’articolo 12 che definiscono rispettivamente le “imprese femminili” e le “imprese giovanili”. Si tratta di un passaggio delicato che ripropone al legislatore italiano, dopo gli orientamenti della Corte di Giustizia delle Comunità europee, il rapporto tra la nozione di attività di impresa e l’esercizio della professione intellettuale. Secondo la giurisprudenza comunitaria la nozione di imprenditore va estesa a qualunque soggetto, attivo su un determinato mercato, che svolga una attività economica. Orientamento fatto proprio dal ministero del Lavoro nella risposta all’interpello di Confprofessioni e Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro sulla mobilità negli studi (vedi articolo).
Occhi puntati anche sulla Commissione Giustizia della Camera dove martedì 15 e mercoledì 26 marzo torna il ddl sul “processo breve”, dopo le dichiarazioni del guardasigilli, Angelino Alfano, che nel corso della trasmissione “In mezz’ora” aveva annunciato il ritiro della norma transitoria che permetterebbe l’applicazione delle nuove norme anche ai processi in corso, dopo le perplessità del Quirinale. Il relatore in Commissione, Maurizio Paniz, ha confermato che verrà presentato un emendamento “che cancella la norma transitoria”, annunciando anche “una rivistazione complessiva del testo”.
Ampio il capitolo dedicato al mondo delle libere professioni. A Palazzo Madama, la Commissione Giustizia martedì 15 marzo riprende in mano il provvedimento che modifica le norme sulla mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali. Materia che tocca da vicino la filiera delle attività economiche e giuridiche tra le perplessità dell’avvocatura e il pieno consenso di consulenti e commercialisti. Sempre al Senato, in Commissione Lavoro, prosegue mercoledì 15 marzo l’esame del ddl Castro che reca misure straordinarie per il sostegno del reddito e per la tutela di determinate categorie di lavoratori. Parallelamente sempre in Commissione Lavoro, il presidente Tomaso Zanoletti tornerà sul provvedimento che modifica i “contributi previdenziali dovuti dagli esercenti la libera professione iscritti in albi ed elenchi”. Alla Camera, invece, torna alla ribalta la riforma delle professioni. Nella seduta di martedì 15 marzo, in commissione Giustizia, la relatrice Maria Grazia Siliquini dovrà tener conto del vertice tra Gaetano Stella e il capo di gabinetto del ministero della Giustizia, Settembrino Nebbioso, che ha dichiarato al presidente di Confprofessioni: “La riforma delle professioni è una delle priorità del ministero della Giustizia. L’ufficio legislativo sta completando una serie dei passaggi tecnici che permetteranno di aprire in tempi brevi il tavolo di confronto con le categorie interessate, cui parteciperà anche la componente sindacale delle libere professioni”.
 

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