Studi di settore, al via i nuovi correttivi 2010

La Commissione degli esperti del Sose vara i nuovi parametri. I dubbi sui costi variabili La Commissione degli esperti degli studi di settore ha dato il via libera “sulla fiducia” alla Sose per la validazione delle procedure che determineranno i correttivi anticrisi degli studi di settore applicabili all’anno d’imposta 2010. Secondo la Commissione, le “turbolenze”
La Commissione degli esperti del Sose vara i nuovi parametri. I dubbi sui costi variabili

La Commissione degli esperti degli studi di settore ha dato il via libera “sulla fiducia” alla Sose per la validazione delle procedure che determineranno i correttivi anticrisi degli studi di settore applicabili all’anno d’imposta 2010. Secondo la Commissione, le “turbolenze” che hanno caratterizzato il 2010, condizionando l’andamento di alcuni significativi parametri economici all’interno di tutti i settori richiedono una “attenta analisi del livello dei margini di produttività” per valutare l’impatto della crisi.
Dalla riunione del 31 marzo scorso, presso la Sose, sono comunque emersi tre nuovi correttivi anticrisi. Il primo rivedrà al ribasso la stima dei ricavi puntuali calcolata in base agli interventi sull’analisi di normalità economica. In questo caso, il correttivo scatta analizzando l’indicatore di normalità riferito alla durata delle scorte e punta a favorire le aziende che hanno visto lievitare le scorte di magazzino per effetto della crisi. Il secondo correttivo introdotto, riferito alla situazione congiunturale di settore, calcola la funzione di regressione che stima i ricavi puntuali, tenendo conto dei minori margini ottenuti e del minor utilizzo di beni strumentali. Ma la novità più rilevante riguarda i correttivi congiunturali individuali, che ha suscitato non poche perplessità tra gli stessi esperti della Commissione. Rispetto al correttivo del 2009 che valutava la contrazione del volume di vendite, il correttivo del 2010 scatterà in caso di contrazione dei costi variabili relativi ai beni e servizi acquisiti e del costo del personale dipendente. “La scelta di ancorare i correttivi alle modifiche dei costi variabili appare dubbia” commenta Bruno Garcea, il rappresentante di Confprofessioni in seno alla Commissione degli esperti del Sose. “Per i professionisti, nello specifico, occorre sottolineare che le difficoltà di incasso sono state ben colte dagli studi di settore, ma i correttivi potrebbero essere condizionati in modo ingannevole da calcoli basati sulle pre-annuali Iva, che spesso comprendono dati di fatturazione anticipata che poi non si ripercuotono in effettivi incassi nel periodo d’imposta”. Garcea ha quindi proposto alla Commissione di mantenere in vita anche il correttivo 2009 basato sulla eventuale riduzione dei ricavi, sottolineando però come “nel 2010 molti costi si sono incrementati naturalmente, senza però dar luogo a un aumento dei ricavi” ha concluso Garcea. “Pensiamo per esempio ai commercialisti, oberati nel 2010 da nuovi adempimenti che conducono a maggiori costi che difficilmente possono essere “translati” sul cliente”.
Le osservazioni del rappresentante di Confprofessioni sono state recepite dal documento finale della Commissione che ha “confermato un meccanismo di adattamento delle risultanze, derivanti dall’applicazione dello studio, al fine di cogliere il fenomeno dei ritardati o mancati pagamenti da parte dei clienti, più accentuato in periodo di crisi”.
 

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