Un’Authority di vigilanza per le Casse

Le conclusioni dell’indagine della Commissione parlamentare di controllo Nel pieno boom della crisi finanziaria, tra il 2008 e 2009, il 35% degli investimenti immobiliari di circa due terzi del totale delle Casse previdenziali italiane riguardava titoli “tossici” strutturati, ad alto rischio e poco trasparenti. E’ quanto emerge dalle conclusione dell’indagine conoscitiva sulla situazione economica e
Le conclusioni dell’indagine della Commissione parlamentare di controllo

Nel pieno boom della crisi finanziaria, tra il 2008 e 2009, il 35% degli investimenti immobiliari di circa due terzi del totale delle Casse previdenziali italiane riguardava titoli “tossici” strutturati, ad alto rischio e poco trasparenti. E’ quanto emerge dalle conclusione dell’indagine conoscitiva sulla situazione economica e finanziaria delle Casse privatizzate effettuata dalla Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza, che invita il governo a istituire un’authority di vigilanza indipendente che controlli e riduca i rischi della gestione finanziaria delle Casse. La Commissione lascia mano libera alle Casse sul fronte degli investimenti, ma sottolinea l’invito a promuovere scambi di informazioni, attuare forme di sinergie aprendo alla possibilità di eventuali fusioni.

Sempre sul fronte previdenziale, entro il 31 gennaio 2011 le Casse dei professionisti dovranno comunicare al ministero del Lavoro e dell’Economia un piano triennale sulla gestione del patrimonio immobiliare, come previsto dal decreto interministeriale (Economia-Lavoro) 10 novembre 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 17 gennaio 2011, recante “Disciplina delle operazioni di acquisto e vendita di immobili, nonché delle operazioni di utilizzo delle somme rivenienti dall’alienazione degli immobili o delle quote di fondi immobiliari da parte degli enti previdenziali pubblici e privati”.

E’ ripartito, intanto, in Commissione Lavoro al Senato, l’esame del disegno di legge Lo Presti (n. 2177) sulla la riforma della disciplina del contributo integrativo. Il provvedimento prevede la possibilità per le Casse di previdenza dei professionisti di innalzare il contributo integrativo fino al 5% (oggi fermo per alcune Casse al 2% e per altre al 4%). La nuove risorse reperite andrebbero destinate al miglioramento delle prestazioni pensionistiche.

 

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