Welfare e bilateralita’, focus a Firenze

BILATERALITA’ Il seminario Fisascat-Cisl, Ancl e Fondoprofessioni rilancia la formazione continua per uscire dalla crisi “Bilateralita’, welfare contrattuale e contrattazione di II livello”. E’ stato questo il tema trainante del secondo seminario promosso dalla Fisascat, e dall’Ancl-Su, l’associazione nazionale dei consulenti del lavoro, in collaborazione con Fondoprofessioni, e che si e’ tenuto lo scorso 16
BILATERALITA’ Il seminario Fisascat-Cisl, Ancl e Fondoprofessioni rilancia la formazione continua per uscire dalla crisi

“Bilateralita’, welfare contrattuale e contrattazione di II livello”. E’ stato questo il tema trainante del secondo seminario promosso dalla Fisascat, e dall’Ancl-Su, l’associazione nazionale dei consulenti del lavoro, in collaborazione con Fondoprofessioni, e che si e’ tenuto lo scorso 16 settembre al Centro Studi Cisl di Firenze. Nel corso dell’iniziativa sono state affrontate le diverse tematiche attinenti il mondo del lavoro e il ruolo di tutti gli attori coinvolti per favorire, attraverso il welfare contrattuale, la bilateralita’ e lo sviluppo della contrattazione decentrata, nuovi scenari negoziali e nuove opportunita’ per i lavoratori.

Dal seminario è emerso con chiarezza che “la formazione continua puo’ aiutare lavoratori e aziende ad uscire dalla crisi, accrescendo competenze e potenzialita’ di entrambi” ha dichiarato Franco Valente, direttore di Fondoprofessioni, il fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende collegate, durante la sessione dei lavori. “E’ stato un appuntamento importante per l’attivita’ del nostro Fondo che nel tempo ha sperimentato anche in ambiti in cui altri Fondi non lo hanno fatto. Noi siamo certi che la formazione continua deve essere concordata, mediata tra lavoratore e azienda. Solo cosi’ la formazione continua puo’ raggiungere i risultati a cui punta, riuscendo appunto a mediare gli obiettivi e le potenzialita’ delle aziende e anche dei lavoratori. Altrimenti si tratterebbe solo di formazione pretesa o imposta”.

La chiave per lo sviluppo della formazione continua e’ la bilateralita’. “La bilateralita’ puo’ salvare la formazione continua, bisogna liberare le risorse ad essa destinate da ogni forma di demagogia e sfruttamento”, ha sottolineato il direttore di Fondoprofessioni. “Le azioni di formazione continua devono dare un vero ed effettivo apporto di crescita al lavoratore e all’azienda, e quindi bisogna abbandonare l’idea di formazione come un mercato” ha affermato Valente. “Dobbiamo tornare a un tipo di formazione essenziale che si puo’ realizzare perche’ le risorse ci sono, e devono essere ottimizzate. E poi dagli enti interessati, in primis dal ministero del Lavoro, deve esserci un controllo non solo formale ma sostanziale. E’ necessario certificare il cambiamento e il miglioramento che la formazione ha ottenuto sul discente”.

All’iniziativa, moderata dal direttore del Centro Studi Cisl, Mario Scotti, sono intervenuti anche Rosetta Raso, segretario nazionale Fisascat, Paola Diana Onder, responsabile del Centro Studi Ancl-Su, Marco Lai, docente Studi Cisl e Universita’ Firenze, Pietro Antonio Varesi, docente Universita’ Cattolica Piacenza, e Paolo Pennesi, direttore generale Attivita’ Ispettive ministero del Lavoro.

Positivo il commento del segretario generale della Fisascat, Pierangelo Raineri, che ha concluso i lavori del seminario sottolineando i diversi aspetti della recente manovra anticrisi varata dal governo con particolare riferimento al mondo delle professioni. “E’ urgente dare una impostazione piu’ equa alla manovra varata nei giorni scorsi: il governo ha trattato troppo frettolosamente anche il settore delle professioni” ha detto Raineri “segmento che invece ha bisogno di essere salvaguardato non solo per l’elevata professionalita’ che rappresenta, ma anche per le potenzialita’ occupazionali che, con misure adeguate, potrebbe riservare ai giovani”.

 

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