ANC

Da oggi nuova Crisi d’impresa, ANC: Necessario rivedere le soglie di segnalazione

La nota diffusa dall'Associazione Nazionale Commercialisti lo scorso 15 luglio

È entrata in vigore oggi un’altra parte importante del Codice della crisi, così come modificato dal recente intervento legislativo dello scorso giugno. A fronte dell’indubbio beneficio che la messa in campo di tutti gli strumenti che il codice offre per riportare l’azienda a parametri “fisiologici”, prima che la stessa sviluppi una patologia irreversibile, occorre sottolineare che sarebbe necessario rivedere alcuni indicatori.

“È stato fissato il limite unico di 5.000 euro, al di sopra del quale, in caso di debiti verso i cosiddetti creditori pubblici qualificati (AdE, Inps, Inail) scatta una lettera di invito alla regolarizzazione e i problemi in questo caso sono due” dichiara il presidente ANC Marco Cuchel “Il primo è che la norma prevede, all’art. 14, l’interoperabilità tra la piattaforma e le altre banche dati come la Centrale Rischi della Banca d’Italia, mettendo a rischio la reputazione dell’impresa, la quale, ancor prima di mettere in campo le misure necessarie, si potrebbe trovare con un marchio che inevitabilmente andrebbe ad interferire con quei processi di riallineamento che implicano anche l’ottenimento di eventuali impieghi bancari, cosa che può affossare definitivamente un’azienda che sarebbe potuta agevolmente rientrare nei parametri di continuità aziendale. Il secondo problema” prosegue Cuchel “è che questo limite è decisamente troppo basso e dovrebbe essere modulato in ragione della dimensione dell’azienda e del volume d’affari. È impensabile che un soggetto economico dal fatturato, poniamo, di due milioni di euro l’anno, si ritrovi la segnalazione per essere rimasto indietro di un pagamento Iva di 5.000 euro. Non vorremmo che queste lettere di segnalazione, anziché essere funzionali alla salute dell’impresa, costituissero uno sbrigativo mezzo di riscossione sostenuto da una buona dose di pressione psicologica”.

“L’Associazione Nazionale Commercialisti” conclude Cuchel “ha sempre sostenuto e promosso, anche attraverso importanti iniziative divulgative, il Codice della crisi, che ritiene essere un importante tassello nel rilancio dell’economia del Paese, ma proprio perché abbiamo il polso della situazione e crediamo fortemente in questo strumento, riteniamo che sia necessario apportare urgentemente, da parte del Legislatore, tutte quelle modifiche che possano contribuire a raggiungere l’obiettivo che la norma si pone: accompagnare le aziende affinché le criticità non diventino crisi”.