Grave l’inadeguatezza dell’INPS

Il comunicato congiunto ADC – ANC – UNGDCEC Mercoledì 1° aprile il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico sosteneva in modo ottimistico che il sistema era in grado di reggere nonostante gli inevitabili intasamenti dovuti alla mole di accessi e che le domande presentate erano già 300 mila.  L’affermazione dell’INPS ci è apparsa subito, come immaginiamo anche
Il comunicato congiunto ADC – ANC – UNGDCEC

Mercoledì 1° aprile il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico sosteneva in modo ottimistico che il sistema era in grado di reggere nonostante gli inevitabili intasamenti dovuti alla mole di accessi e che le domande presentate erano già 300 mila.  L’affermazione dell’INPS ci è apparsa subito, come immaginiamo anche a tutti gli altri operatori del settore, del tutto estranea rispetto alla realtà dei fatti.

 

Non a caso, solo poche ore dopo, alle 13 per la precisione, abbiamo appreso dai media che il sito dell’Istituto era stato messo offline a seguito di attacchi da parte di haker, attacchi che, come affermato dallo stesso Presidente Tridico, si verificavano da alcuni giorni. Il sito, come è stato riferito, tornerà online domani e la sua operatività sarà differenziata secondo la tipologia  di utenti sulla base di fasce orarie.

 

E’ del tutto evidente che le affermazioni del Presidente Tridico  si contraddicono ed è intollerabile che in una situazione di così estrema difficoltà per tutti, i cittadini e i professionisti si sentano presi in giro.

 

Abbiamo denunciato come il sistema già da diversi giorni, quindi ben prima dell’avvio della presentazione delle domande, desse segnali preoccupanti di malfunzionamento caratterizzato da blocchi continui, eppure,  nonostante le criticità fossero sotto gli occhi di tutti, l’INPS si è limitato a confermare una sostanziale adeguatezza del sistema. Non è possibile, altresì, ignorare la gravità della falla che il sistema ha presentato sotto il profilo della riservatezza dei dati, dando dimostrazione di una vulnerabilità che evidentemente è fonte di preoccupazione per tutti.

 

Oggi è andata in scena l’incompetenza, ciò che è accaduto è gravissimo e getta nello sconforto non solo i cittadini che contano di poter chiedere e ricevere  il sostegno a cui hanno diritto,  ma anche i professionisti che continuano a lavorare in condizioni di indicibile difficoltà. 

 

Abbiamo chiesto all’INPS di riconoscere ai commercialisti lo stesso ruolo che il DL 18/2020 assegna ai patronati, consentendogli di presentare per conto dei clienti, di cui hanno già delega, la domanda per le indennità mediante l’accesso al loro cassetto previdenziale. Una richiesta formulata anche al Governo e portata all’attenzione di molti parlamentari che,  a dispetto della resistenza dimostrata dall’INPS, hanno ritenuto ragionevole e fondata la nostra richiesta e hanno deciso di presentare sull’argomento specifici emendamenti in sede di conversione del Decreto Cura Italia.

 

Nell’interesse della credibilità delle Istituzioni a cui i cittadini devono poter guardare con fiducia, ci aspettiamo che dopo questa prova esemplare di inadeguatezza, ci sia l’immediata risoluzione, come preannunciato, dei problemi evidenziati nonché una doverosa e piena assunzione di responsabilità da parte dei vertici dell’INPS.