PLP

Da cosa dobbiamo proteggere i bambini?

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l'associazione Psicologi Liberi Professionisti

di Elisa Mulone

Psicologa e psicoterapeuta

Presidente Nazionale PLP

 

Accompagnare i bambini nella crescita non è cosa semplice. Ai bambini bisogna accostarsi con grande accortezza, farsi piccoli per arrivare al loro cuore pur restando solidi punti di riferimento, mettersi in gioco, abbandonare schemi predeterminati e dare spazio alla creatività. Come ci ricorda Mario Luzi, dovremmo stare “con loro e come loro, pacifici ai piedi della loro crescita, all’ombra della loro statura prossima”.

I bambini hanno bisogno di sostegno e protezione, il giusto equilibrio tra l’appartenenza e l’autonomia. Che siano genitori, nonni, insegnanti, allenatori, gli adulti hanno il difficile compito di sostenere la crescita dei bambini favorendo l’autentica espressione di sé.

Come adulti abbiamo il dovere di proteggerli dalle nostre aspettative, dalle nostre paure, dai nostri bisogni.

Troppe volte i genitori investono i figli di grandi responsabilità, spingendoli a realizzare i sogni che loro stessi non sono riusciti a realizzare, a raggiungere traguardi che loro hanno mancato.

Succede anche che non permettiamo ai bambini di fare determinate esperienze perché noi abbiamo delle paure. Cosa succede? In questo caso non permettiamo che si mettano alla prova, gli impediamo di sbagliare e di riparare, di trovare soluzioni a problemi, di sviluppare le proprie attitudini, solo perché noi abbiamo paura del fallimento, non tolleriamo l’errore o temiamo il giudizio.

Altre volte vediamo che gli adulti sono troppo presi da loro stessi, dalla realizzazione di sé e delle proprie ambizioni personali. E allora non c’è spazio per i bisogni dei bambini, si forzano i loro ritmi perché assomiglino sempre di più a quelli dei “grandi”. Si impedisce ai bambini di vivere la loro età costringendoli a diventare dei giovani adulti, sempre più presi dai doveri a scapito del gioco e della spensieratezza.

Da tutto questo, prima di tutto, abbiamo il dovere di proteggere i bambini, non da chissà quale entità astratta o dalla imprevedibilità della vita.

Canta Elisa, in una canzone scritta da Ligabue (a dimostrazione del fatto che la sensibilità del prendersi cura non è di esclusiva prerogativa femminile):

“A modo tuo, andrai a modo tuo. Camminerai e cadrai, ti alzerai, sempre a modo tuo […] Sarà difficile vederti da dietro sulla strada che imboccherai […] a cercar da sola quella che sarai […] Sarà difficile lasciarti al mondo e tenere un pezzetto per me e nel bel mezzo del tuo girotondo non poterti proteggere. Sarà difficile, ma sarà fin troppo semplice, mentre tu ti giri e continui a ridere”.

Aiutiamo i bambini a crescere, rimanendo solidi accanto a loro.