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Gli assiomi della comunicazione umana

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l’associazione Psicologi Liberi Professionisti

di Elisa Mulone, Psicologa e Psicoterapeuta Past President Nazionale PLP

Secondo il Vocabolario etimologico della lingua italiana di Ottorino Pianigiani il termine comunicare deriva dal latino “communicàre” e significa letteralmente “render comune”, “far altri partecipi di una cosa”. Ma la derivazione originaria proviene dal greco antico; il termine koinomia, infatti, designava il concetto di comunità e fu assorbito dal latino attraverso la parola communio, società/comunità, che rimanda a una precisa idea di condivisione e reciprocità.

Si può intendere la comunicazione come ogni comportamento, intenzionale o meno, che avviene in presenza di un’altra persona ed è lo strumento principale che l’essere umano ha a disposizione per creare e mantenere relazioni con i suoi simili.

Sebbene l’atto della comunicazione possa sembrare semplice da mettere in pratica, in realtà è un processo estremamente complesso, nel quale interagiscono innumerevoli fattori. Saper parlare e avere una buona dialettica non vuol dire saper comunicare. Comunicare vuol dire confrontarsi con l’altro.

Senza tralasciare il contributo pionieristico di Shannon e Weaver che definirono la comunicazione semplicemente come “il trasferimento di informazione da un’emittente ad un ricevente” e di Anolli che definisce la comunicazione come “uno scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cultura di riferimento”, tra i più grandi esperti di comunicazione del secolo scorso, ricordiamo Paul Watzlawick il quale, insieme ad altri esponenti della Scuola di Palo Alto, ha formulato quelli che sono conosciuti come gli assiomi della comunicazione, ossia le modalità e le proprietà attraverso cui si stabilisce e procede la comunicazione interpersonale, considerati come le leggi che regolano i rapporti comunicativi.

Watzlawick afferma nel primo assioma della comunicazione che non si può non comunicare: tutto è comunicazione. Qualsiasi comportamento, tono di voce, silenzi o modo di vestire sono comunicazione. Il secondo assioma sostiene che ogni processo comunicativo ha un aspetto di contenuto che è dato dal messaggio e un aspetto di relazione che è dato dal rapporto che si viene a instaurare tra i partecipanti.

Il terzo assioma dice che la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura della sequenza degli eventi. La comunicazione comprende diverse versioni della realtà che si creano e modificano durante l’interazione tra più individui. Il quarto assioma afferma che la comunicazione avviene attraverso i canali verbali e non verbali. Il primo utilizza modalità digitali, si fonda sull’uso delle parole e ha carattere di arbitrarietà; il secondo è definito analogico e attraverso l’utilizzo ad esempio di immagini, si fonda sulla somiglianza tra la comunicazione in essere e l’oggetto stesso della comunicazione.

Nel quinto assioma si evince che gli scambi comunicativi possono essere improntati sull’uguaglianza, e in questo caso vengono definiti simmetrici, oppure possono essere improntati sulla differenza, allora sono definiti complementari. Nel secondo caso inevitabilmente un partner assumerà una posizione dominante e l’altro quella complementare. Il primo caso è quello di colleghi, amici, il secondo è contraddistinto dalle coppie madre-figlio, insegnante-allievo, capo-dipendente. Ogni comunicazione avviene in un contesto ed è proprio il contesto a definire i ruoli di partenza.

La nuova concezione della comunicazione descrive la comunicazione come un processo complesso e circolare che coinvolge i comunicanti con la loro esperienza emotiva, con i loro codici emotivi, culturali e sociali che si realizzano in un particolare ambiente e comprende gli effetti che la comunicazione ha sui suoi partecipanti e sul loro comportamento durante l’interazione.