di Giandomenico Chirico, Psicologo Psicoterapeuta, socio PLP
Al giorno d’oggi veicoliamo i nostri eventi della vita attraverso le più disparate e potenti tecnologie, impensabili solo alcuni anni fa. Ciò fa sì che l’esperienza del corpo non sia vissuta sempre adeguatamente, in quanto è spesso il solo mezzo informatico ad essere l’unico tramite per entrare in relazione e l’approccio corporeo è invece finalizzato alla pratica sessuale, anch’essa poi distorta e vissuta esclusivamente come un gioco.
Fare esperienza del corpo dell’altro in maniera “sana”, è un elemento educativo e di conoscenza in primis di sé stessi. Attraverso il linguaggio del corpo si può capire, sentire e imparare a costruire percorsi di accoglienza gratuita dell’altro come persona.
La Tangoterapia si propone proprio come strumento elettivo per costruire, fortificare o creare relazioni con gli altri attraverso il linguaggio del proprio corpo, in tutti i suoi aspetti: mira ad esempio, a recuperare il significato del rapporto con i pari, visti come persone, godendo del semplice “piacere di ballare”, e creando così una fusione spontanea e naturale di due corpi che, anche senza conoscersi, parlano la stessa lingua, e con uguale trasporto danno realmente corpo e vita alla musica, con una creatività sempre diversa.
Il ballo e la musica in generale sono strumenti molto funzionali anche alla pratica riabilitativa e ludico-ricreativa: le persone con disabilità, ad esempio, hanno spesso un rapporto particolare con il proprio corpo e con il corpo degli altri ed il tango può rappresentare un’ulteriore metodologia laboratoriale che integra diversi fattori quali l’ascolto, il movimento, la scoperta di sé e dell’altro, la percezione in generale e la propriocezione, e, non in ultimo, tutti quegli aspetti emotivi e psicologici che si possono sviluppare durante un percorso del genere.
La Tangoterapia mira quindi a migliorare e/o rafforzare trasversalmente:
- l’assunzione di responsabilità,
- l’attenzione verso l’altro,
- la sospensione del giudizio,
- l’abbandono,
- la fiducia nell’altro,
- lo sganciarsi dal vincolo della gelosia,
- il rispetto verso l’altro.
Questi sono tutti elementi fondamentali nella pratica del Tango vista come terapia nelle relazioni uomo-donna.
Relazione che nel Tango va a fondersi in quell’abbraccio che coinvolge l’individuo in ogni sua parte: testa, cuore, pancia e pelvi si integrano in un movimento sinuoso e sensuale che necessariamente stimola ogni partecipante a mettersi in gioco in modo diverso all’interno di un incontro che viene costruito in modo non convenzionale, dove il rispetto e la complicità diventano gli elementi preponderanti di un tempo vissuto intensamente.
Gli argentini dicono che il ballerino è l’artista mentre la ballerina rappresenta l’opera d’arte. Il ballerino avrà quindi cura di mettere sempre più a suo agio la donna proponendole figure armoniose. E la donna dovrà fidarsi ed affidarsi a chi conduce il ballo. Complici di un cammino. Uniti in un abbraccio. Protagonisti di un incontro…