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La fiducia nella pratica Mindfulness, un’esperienza personale

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l’associazione Psicologi Liberi Professionisti

Cinzia Orlando, Psicoterapeuta, Socia PLP

 

Quando la mia cara amica Rosalba mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla mindfulness mi sono sentita onorata e grata per questa opportunità.

Anche lei pratica da anni la meditazione, insieme abbiamo attraversato momenti sfidanti, supportandoci e incoraggiandoci reciprocamente con l’obiettivo di trasformare le difficoltà in punti di forza.

Lei puntava soprattutto sulla mia eccessiva riservatezza; a volte mi diceva: “ti conosco e so quanto vali ma quando parli in pubblico hai una vocina che non ti rappresenta, è troppo flebile!”.

Ed io: “Si lo so, hai ragione, ci posso lavorare!”.

In effetti mi sono sempre formata professionalmente, ma lo stesso ho avuto spesso difficoltà con l’esposizione sociale e dopo anni e anni di evitamento, più o meno consapevole, il mio giardino interiore si stava inaridendo.

Possiamo seminare tanto, ma se zappiamo poco la nostra terra non le permettiamo di arieggiare, di esporsi al nuovo, e la terra non ha bisogno solo di semi e di concime ma anche di luce, aria e calore.

Così, qualche hanno fa ho fatto spazio tra le mie zolle (meditando), certo a volte è stato pesante e faticoso ma chi non gioisce vedendo spuntare fuori dei germogli freschi e vigorosi?

È da allora che ho imparato a condividere di più e sempre più serenamente: ho partecipato sempre più spesso come relatrice a seminari e convegni e ho scritto di più.

La vocina è diventata voce, (anche grazie a Te, Rosalba), e siccome coltiviamo la nostra terra non solo per noi stessi ma anche per altri eccomi qui a riflettere: “cosa potrebbe descrivere con semplicità la mia relazione con la mindfulness, come potrei condividere con Voi le mie sfide?”.

La sfida nella pratica di meditazione è quel momento in cui lasci andare ciò che avevi imparato, ammesso che non ti serva più, e ti apri al nuovo, e allora: con quale argomento potrei iniziare tra i tanti che hanno fatto parte della mia crescita personale e professionale?

Mi fermo un attimo, affiora un sorriso e arriva un’idea: in effetti sto già parlando di una componente fondamentale della consapevolezza.

“Sono” già con il mio argomento: la Fiducia, una delle sette porte della mindfulness che Jon Kabat Zinn (lui la mindfulness l’ha ideata) ha cosi ben sintetizzato.

Faccio un bel respiro e mi ricordo quanto mi diverta scrivere.

Evocare le componenti piacevoli di un’attività che incarna le mie sfide è per me fonte di grande energia.

È da lì che mi viene la fiducia nella forza delle braccia (cosi zappare è più facile!).

Sono un’appassionata di etimologia, faccio una rapida ricerca con il cellulare e, mentre inforco gli occhiali sto già leggendo che una definizione di fiducia è “abbassare le difese ed affidarsi al prossimo”‘. Mi viene in mente che quando pratichiamo la mindfulness il prossimo siamo noi stessi, allora ricordo che ogni volta che pratico mi do fiducia, tengo insieme a me, per mano tutte le mie parti, le mie voci, piacevoli o spiacevoli che siano.

Riapro gli occhi e cerco un altro po’: la radice FID (BID) della parola fiducia è collegata al sanscrito bheidh che vuol dire legare, e fides in latino è anche la corda come strumento musicale.

Come dire che la fiducia permette di accordare tutte le nostre parti così che tutte le nostre corde possano suonare insieme (anche quelle pazze, direbbe Pirandello).

È con la fiducia che inizio. E voi?