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Pregiudizi e luoghi comuni: perché li usiamo?

Nuovo appuntamento con la rubrica Spazio Psicologico in collaborazione con l’associazione Psicologi Liberi Professionisti

di Rocco Chizzoniti, Psicologo-psicoterapeuta PLP.

 

Per la Psicologia Sociale il nostro cervello lavora secondo delle regole ben precise, non sopporta sostanzialmente gli sprechi di energia tendendo così a massimizzare ogni attività per dare risposte utili nel più breve tempo possibile.

È indubbiamente un meccanismo evolutivo che si è selezionato per aiutarci a vivere e trovare soluzioni che puntino alla nostra autoconservazione.

Ovviamente non è un meccanismo perfetto, può essere contaminato da numerose distorsioni ed errori, ma fa il suo “sporco” lavoro: un tempo probabilmente ci salvava da qualche presunto predatore, oggi ci tutela da scelte o strade forse sbagliate.

Ma cos’è un pregiudizio? È una valutazione positiva o negativa su qualsiasi cosa.

Cos’è invece un luogo comune? È uno stereotipo, ossia una idea positiva o negativa che funge da punto di riferimento per valutare qualcosa.

Già da queste due semplicissime definizioni possiamo notare come un errore nasca sempre a partire dalla formazione di una valutazione, che può avvenire in certi casi per mezzo di informazioni corrette e approfondite, in altri scenari, per la suddetta economia di pensiero, grazie a informazioni superficiali e non sempre riflettenti la realtà delle cose.

Diventa sempre tutto una questione di tempo, c’è poco da fare.

Se siamo in un letto di ospedale con la necessità di una operazione urgente da cosa valuteremo mai chi effettuerà l’operazione chirurgica? Dall’esaminazione del suo curriculum? Da un controllo approfondito sull’esperienza? No.

Ci baseremo a pelle sull’aspetto, sulla fiducia che ispirerà sul momento, in base alle informazioni immediatamente disponibili: modo di porsi, vestiario, carisma ecc.

Nulla che abbia in realtà a che fare con le reali, possibili competenze, ma tutti fattori che per risparmio di tempo e di energie tranquillizzano una persona qui ed ora.

Tempo fa venne mostrata una foto di un uomo brizzolato, con barba, maglietta nera senza maniche, in jeans e con dei grandi tatuaggi a vista sulle braccia, chiedendo chi potesse essere: nessuno ha potuto immaginare, guardando la seconda foto in camice e stetoscopio, che fosse proprio un affermato medico.

Il pregiudizio, ahinoi, ci aiuta a prendere decisioni veloci, così come il luogo comune ci facilita nel farci una idea a seconda di quello che ci viene messo davanti quotidianamente.

Qualche volta ci prendiamo, qualche volta no.

Sta a noi infatti essere coscienti di questi meccanismi cognitivi e riuscire a guardare al di là di ciò che vediamo, prendendoci quando possibile il tempo giusto per comprendere le cose.