Cookie Law: privacy sui siti web

Dal 3 giugno l’obbligo per i gestori dei siti web di ottenere il consenso da parte degli utenti sui programmi che memorizzano ed elaborano dati e informazioni Navigando in rete nelle ultime settimane vi sarà capitato quasi sicuramente di imbattervi in banner con la richiesta di accettazione del tracciamento dei dati personali, i cosiddetti cookie
Dal 3 giugno l’obbligo per i gestori dei siti web di ottenere il consenso da parte degli utenti sui programmi che memorizzano ed elaborano dati e informazioni

Navigando in rete nelle ultime settimane vi sarà capitato quasi sicuramente di imbattervi in banner con la richiesta di accettazione del tracciamento dei dati personali, i cosiddetti cookie che dal 3 giugno sono diventati obbligatori.

Entra così ufficialmente in vigore con provvedimento dell’8 maggio 2014 la “Cookie Law”, una serie di prescrizioni dettate dal Garante della privacy per la protezione dei dati personali. Previste multe da 10 mila euro a 120 mila euro per chi traccia le sessioni e memorizza le informazioni riguardanti i propri utenti senza prima averne ricevuto il consenso. La normativa si inserisce nell’ambito dell’attuazione della direttiva europea 2009/136 e ha l’obiettivo di arginare i relativi rischi per la privacy degli utenti.

I cookie servono a rendere più veloce e rapida la navigazione, a raccogliere informazioni statistiche sugli accessi al sito oppure a monitorare il comportamento degli utenti anche allo scopo di inviare loro pubblicità e servizi mirati e personalizzati. Dovranno quindi adeguarsi alla normativa tutti i titolari dei siti web che installano cookies tra cui: pubbliche amministrazioni, imprese, professionisti, freelance, associazioni, blogger, ecc.

Il provvedimento fa però distinzione tra due tipi di cookie: cookie “tecnici” o cookie di “profilazione”. I primi sono utilizzati dal gestore del sito per raccogliere dati in forma aggregata (senza cioè raccogliere gli indirizzi IP) sul numero di utenti e su come questi visitano il sito, per questa tipologia il gestore non è tenuto ad acquisire il consenso degli utenti, ma dovrà semplicemente fornire una specifica informativa. L’obbligo riguarda invece i cookie di “profilazione” che consentono di tracciare un profilo dell’utente, con lo scopo di indirizzargli messaggi pubblicitari in linea con le preferenze manifestate nel corso della navigazione.

L’entrata in vigore della nuova normativa ha scatenato le preoccupazioni degli addetti ai lavori, i quali hanno evidenziato due problematiche: da un lato i costi troppo alti che i gestori dei siti devono sostenere per adeguarsi al provvedimento e dall’altro la potenziale perdita dei ricavi pubblicitari, dato che ci sarà una quota di persone che negherà il consenso e alle quali di conseguenza, non potrà essere inviata pubblicità.  Proprio nei giorni scorsi è comparsa sul web una petizione per chiedere al Garante della Privacy di rivedere la norma, considerata troppo stringente per alcuni amministratori di siti.