Pillole fiscali

a cura di Lelio Cacciapaglia e Maurizio Tozzi     Agevolazioni fiscali per persone con disabilità gravi   Assicurazioni finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave: aumenta il limite massimo di spesa detraibile Articolo 5 della legge n. 112 del 22/6/16 (G.U. n.146 del 24/6/16) Il pagamento di premi di assicurazione aventi per oggetto
a cura di Lelio Cacciapaglia e Maurizio Tozzi

 

 

Agevolazioni fiscali per persone con disabilità gravi

 

Assicurazioni finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave: aumenta il limite massimo di spesa detraibile

Articolo 5 della legge n. 112 del 22/6/16 (G.U. n.146 del 24/6/16)

Il pagamento di premi di assicurazione aventi per oggetto il rischio di morte finalizzate alla tutela delle persone con disabilità grave consente una detrazione del 19% dalle imposte.

Dal 2016, la detrazione potrà essere calcolata su un importo massimo di 750 euro, mentre fino al 2015 l’importo massimo di spesa detraibile era 530 euro.

 

Persone con disabilità gravi: trust, vincoli di destinazione e fondi speciali composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione sono agevolati

Art. 6 legge n. 112 del 22/6/16 (G.U. n.146 del 24/6/16)

Dal 2017 il passaggio di beni attuato in alcune particolari modalità in favore di persone con disabilità grave sarà fiscalmente agevolato.

In particolare, saranno esenti dall’imposta sulle successioni e donazioni i beni e i diritti:

  • conferiti in trust;
  • gravati da vincoli di destinazione di cui all’art. 2645-ter c.c.;
  • destinati a fondi speciali composti di beni sottoposti a vincolo di destinazione e disciplinati con contratto di affidamento fiduciario anche a favore di Onlus, riconosciute come persone giuridiche, che operano prevalentemente nel settore della beneficenza,

istituiti in favore delle persone con disabilità grave, che perseguano come finalità esclusiva l’inclusione sociale, la cura e l’assistenza delle persone in favore delle quali sono istituiti.

Le imposte di registro, ipotecaria e catastale si applicheranno in misura fissa ai trasferimenti di beni e di diritti in favore dei trust ovvero dei fondi speciali ovvero dei vincoli di destinazione istituiti in favore delle persone con disabilità grave.

Dal 2016, invece, le erogazioni liberali, le donazioni e gli altri atti a titolo gratuito effettuati dai privati nei confronti di trust ovvero dei fondi speciali saranno deducibili dal reddito del soggetto erogatore nei limiti del 20% del reddito complessivo con un massimo di 100.000 euro.

Le modalità attuative delle agevolazioni saranno definite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze.

 

 

Professionista in primo piano

 

Irap: la Cassazione a sezioni unite mette un punto fermo per l’impiego di collaboratori da parte del professionista

Cassazione SS.UU. n. del 9451 del 10/5/16

Non configura autonoma organizzazione, e, pertanto, non scatta il pagamento dell’Irap, l’impiego da parte del professionista, anche in forma non occasionale, di 1 collaboratore che svolga mansioni di segreteria o generiche o meramente esecutive, che rechino all’attività svolta dal professionista un apporto del tutto mediato o, appunto, generico.

Alla luce di ciò, la Cassazione ha enunciato il nuovo principio di diritto con riguardo al presupposto dell’Irap, ossia il requisito dell’autonoma organizzazione, che ricorre quando il contribuente:

a)sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell’organizzazione e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse;

b)impieghi beni strumentali eccedenti, secondo l’id quod plerumque accidit, il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività in assenza di organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui che superi la soglia dell’impiego di un collaboratore che esplichi mansioni di segreteria ovvero meramente esecutive.

 

Studio legale associato: l’autonoma organizzazione che fa scattare l’Irap si presume, non deve essere accertata

Cassazione n. 11327 del 31/5/16

Lo studio associato è assoggettato a Irap, a meno che i professionisti non dimostrino che tale reddito è derivato dal solo lavoro professionale dei singoli associati.

L’esercizio in forma associata di una professione è, infatti, una circostanza di per sé idonea a far presumere l’esistenza di un’autonoma organizzazione di strutture e mezzi, anche se non di particolare rilevanza economica, e dell’intento di avvalersi della reciproca collaborazione e delle reciproche competenze, così da ritenere che il reddito prodotto non sia frutto esclusivamente della professionalità di ciascun componente dello studio.

 

Il contribuente deve sempre verificare che la dichiarazione sia effettivamente presentata dall’intermediario

Cassazione n. 11832 del 9/6/16

L’affidamento a un commercialista del mandato a trasmettere per via telematica la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate non esonera il soggetto obbligato alla dichiarazione a vigilare affinché tale mandato sia puntualmente adempiuto. Al contribuente è, infatti, richiesto anche un’attività di controllo e di vigilanza sulla effettiva esecuzione del mandato, nel concreto superabile soltanto a fronte di un comportamento fraudolento del professionista, finalizzato a mascherare il proprio inadempimento dell’incarico ricevuto.

Pertanto, quando il contribuente si rivolge a un intermediario abilitato per la compilazione e la trasmissione – ovvero per la sola trasmissione – telematica della dichiarazione, è suo preciso obbligo quello di far si che la dichiarazione sia correttamente e fedelmente compilata e tempestivamente presentata.

 

 

Casa dolce casa

 

Agevolazioni “prima casa”: lavori di straordinaria manutenzione costituiscono causa di forza maggiore che impedisce la decadenza dai benefici in caso di mancato trasferimento della residenza nei termini

Cassazione n. 8351 del 27/04/2016

Se chi ha acquistato un immobile con le agevolazioni “prima casa” impegnandosi nell’atto a trasferire la residenza nell’immobile acquistato entro 18 mesi dall’acquisto, e per causa di forza maggiore non riesce a mantenere tale impegno, non decade dalle agevolazioni. Cosa possa essere considerato “causa di forza maggiore” utile al fine di evitare la decadenza dall’agevolazione, deve essere verificato di volta in volta nel caso concreto. In linea generale si tratta della sopravvenienza di un impedimento oggettivo, imprevedibile e inevitabile che impedisca il trasferimento del contribuente nell’immobile acquistato nel comune dove egli intendeva trasferirsi.

Nel caso specifico, la Cassazione ha affermato che costituisce causa di forza maggiore l’esecuzione di opere di manutenzione straordinaria, riguardanti tra l’altro la demolizione e il rifacimento della scala condominiale, nonché demolizione e rifacimento della copertura del fabbricato, deliberati da parte dell’assemblea condominiale successivamente all’acquisto.

 

Agevolazioni “prima casa”: il trasferimento della residenza è quello della famiglia

Cassazione n. 13336 del 28/6/16

Il requisito della residenza ai fini dell’agevolazione “prima casa” deve essere riferito alla famiglia, per cui se l’immobile acquistato è adibito a tale destinazione non rileva la diversa residenza di uno dei due coniugi che abbiano acquistato in regime di comunione, essendo essi tenuti non ad una comune sede anagrafica ma alla coabitazione.

Dunque, ciò che rileva per la concessione dell’agevolazione è che nell’immobile acquistato si realizzi la coabitazione dei coniugi, trattandosi di un elemento adeguato a soddisfare II requisito della residenza ai fini tributari.

 

Agevolazioni “prima casa”: se nell’atto è richiesta in base all’esistenza di un presupposto, non evita la decadenza la realizzazione di un presupposto diverso

Cassazione n. 8355 del 27/4/16

Lo svolgimento dell’attività lavorativa nel territorio del comune dove è ubicato l’immobile acquistato con l’agevolazione “prima casa” costituisce un requisito sostanziale dell’agevolazione, paritetico, autonomo ed alternativo a quello del trasferimento della residenza, nel medesimo comune, entro 18 mesi dall’acquisto.

Tuttavia, se nell’atto di trasferimento dell’immobile l’agevolazione è richiesta impegnandosi a trasferire la residenza entro 18 mesi nell’immobile acquistato, nel caso di mancato tempestivo trasferimento della residenza anagrafica preannunciato nell’atto di acquisto non è consentito surrogare “a posteriori” il requisito a mezzo della dimostrazione dell’esistenza di un qualsivoglia altro tra quelli analogamente previsti.

 

 

Varie

 

Canone Rai: disposizioni attuative

Ministero dello sviluppo economico, decreto n. 94 del 13/5/16 (G.U. n.129 del 4/6/16)

Come è noto, Il pagamento del canone RAI avverrà in 10 rate mensili, addebitate sulle fatture emesse dall’impresa fornitrice dell’energia elettrica aventi scadenza del pagamento successiva alla scadenza delle rate.

Per il 2016, nella 1° fattura emessa successivamente all’1/7/16 saranno cumulativamente addebitate tutte le rate scadute nell’anno in corso.

È stato ora pubblicato il regolamento attuativo delle disposizioni che prevedono il pagamento del canone nella bolletta dell’energia elettrica.

In particolare, con il regolamento è stato, tra l’altro stabilito che:

  • nei casi in cui non siano dovute somme a titolo di consumi elettrici, l’impresa elettrica invia comunque ai clienti le fatture con addebito delle rate del canone almeno una volta ogni 4 mesi;
  • in caso di mancato pagamento della fattura per la parte relativa ai consumi elettrici, l’impresa elettrica provvede ad inviare solleciti al cliente anche per la parte relativa al canone;
  • per quanto attiene alla quota di canone, le sanzioni e gli interessi eventualmente dovuti sono comunque applicati dall’Agenzia delle entrate;
  • qualora entro l’anno solare successivo il cliente non abbia provveduto al pagamento del canone, le azioni di recupero del canone non pagato, unitamente alle relative sanzioni e interessi, sono effettuate dall’Agenzia delle entrate;
  • il mancato pagamento del canone non comporta il distacco della fornitura di energia elettrica.

 

Le donazioni tra coniugi si considerano a titolo gratuito, fino a prova contraria

Cassazione n. 6674 del 6/4/16

I trasferimenti di immobili tra coniugi si presumono donazioni se l’imposta di registro dovuta per il trasferimento a titolo oneroso è inferiore rispetto a quella dovuta per il trasferimento a titolo gratuito. In tal caso il contribuente ha l’onere di dimostrare la natura onerosa del contratto e, in particolare, la circostanza dell’effettivo pagamento del corrispettivo.

 

Residenza fiscale: l’iscrizione all’AIRE non basta a evitare di pagare le tasse in Italia

Cassazione n. 12311 del 15/6/16

L’iscrizione del cittadino nell’anagrafe dei residenti all’estero non basta a escludere la residenza fiscale in Italia, se il soggetto ha nel territorio dello Stato il proprio domicilio, inteso come sede principale degli affari ed interessi economici, nonché delle proprie relazioni personali.

Per verificare l’effettivo domicilio, dunque, è necessario valorizzare elementi come le tracce di frequenti soggiorni in Italia, la circostanza che i numerosi contratti di sponsorizzazione prevedono come foro competente in caso di controversie quello italiano, l’avvenuta stipula da parte del contribuente di polizze assicurative in Italia, la circostanza del recapito della corrispondenza all’indirizzo italiano ecc.

 

Dichiarazione congiunta e solidarietà tra coniugi: non è opponibile al fisco la separazione

Cassazione n. 11947 del 10/6/16

Con la presentazione della dichiarazione congiunta i coniugi sono responsabili solidalmente per il pagamento dell’imposta, soprattasse, pene pecuniarie e interessi iscritti a ruolo a nome del marito. La responsabilità solidale dei coniugi non è influenzata dal venir meno, succes­sivamente alla dichiarazione congiunta, della convivenza matrimoniale per separazione personale.