Studi professionali, a settembre ingorgo fiscale

Dall’Iva a Unico telematico, le principali scadenze e adempimenti tributari per i titolari di partite Iva Dopo la pausa estiva, interrotta dalla scadenza del 20 agosto scorso, entro la quale i contribuenti soggetti agli studi di settore hanno dovuto versare le imposte risultanti dal modello UNICO 2015 con la maggiorazione dello 0,40%, è già tempo
Dall’Iva a Unico telematico, le principali scadenze e adempimenti tributari per i titolari di partite Iva

Dopo la pausa estiva, interrotta dalla scadenza del 20 agosto scorso, entro la quale i contribuenti soggetti agli studi di settore hanno dovuto versare le imposte risultanti dal modello UNICO 2015 con la maggiorazione dello 0,40%, è già tempo di tornare a fare i conti con il Fisco. Numerosi sono infatti gli adempimenti in calendario a settembre per gli studi professionali. Ecco le principali scadenze del prossimo mese.

 

Esattamente entro metà mese i titolari di partita IVA sono tenuti ad emettere e registrare le fatture differite relative all’IVA del mese solare precedente.

 

Scade invece il 16 il versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel mese di agosto. Il codice è 1001.

 

Il 21 settembre 2015 è l’ultima data utile, dopo la proroga della scadenza di luglio, per la presentazione telematica della dichiarazione dei sostituti di imposta per l’anno 2014. Nello stesso giorno scade il termine per trasmettere le certificazioni uniche per tutti i redditi non dichiarabili nel 730 (ed esclusivamente per quelli).

 

La data cruciale del mese prossimo, per quanto riguarda il calendario delle scadenze fiscali, è il 30 settembre. Nell’ultimo giorno del mese infatti coincidono diverse voci. L’invio telematico del Modello Unico (utilizzabile anche per la correzione dei dati del 730), nonché, la comunicazione in Unico della scelta delle opzioni per regime di tassazione o consolidato. Nello stesso giorno sono inoltre previste sia la chiusura della possibilità di collaborare con il Fisco mediante voluntary disclosure attraverso il rientro dei capitali dall’estero, sia il ravvedimento per omessa dichiarazione IMU dello scorso anno (con pagamento dell’imposta municipale maggiorata di interessi e sanzioni pari al 10%).