A Bruxelles con noi

Più peso ai professionisti nell’agenda politica UE A Bruxelles tenere alta la guardia sulle professioni. Con questo slogan si è chiuso il tour elettorale di Confprofessioni per portare le istanze dei professionisti ai candidati italiani alle elezioni europee del prossimo 25 maggio. Un appuntamento molto importante che i professionisti non possono farsi sfuggire per dare più peso
Più peso ai professionisti nell’agenda politica UE

A Bruxelles tenere alta la guardia sulle professioni. Con questo slogan si è chiuso il tour elettorale di Confprofessioni per portare le istanze dei professionisti ai candidati italiani alle elezioni europee del prossimo 25 maggio. Un appuntamento molto importante che i professionisti non possono farsi sfuggire per dare più peso all’Italia nelle decisioni di Bruxelles. Da Lamezia Terme a Treviso, le delegazioni della Confederazione hanno incontrato numerosi esponenti di quasi tutti gli schieramenti politici chiamati a sostenere le istanze delle categorie professionali. Un lungo viaggio che ha attraversato l’Italia e che ha raccolto grande interesse da parte dei politici. Ecco che cosa hanno detto:

 

Circoscrizione Nord Orientale

Antonio Cancian, europarlamentare. Dopo il mio primo mandato al parlamento europeo, da ingegnere libero professionista conosco le criticità, le esigenze e le opportunità che coinvolgono le professioni nel processo di crescita economica all’interno dell’Unione europea. Non possiamo permetterci di abbandonare questo percorso avviato e cedere al disimpegno politico; anzi è il momento di far sentire ancor di più il peso della competenza e della conoscenza italiana a Bruxelles.

 

 

 

Amalia Sartori, presidente commissione industria Parlamento europeo: Ho sempre dedicato un grande attenzione al mondo imprenditoriale e ho contribuito direttamente all’approvazione di importanti strumenti che nei prossimi sette anni offriranno opportunità concrete di supporto a tutte le categorie professionali, pensiamo a Horizon 2020 e Cosme. Il nuovo sistema di regole deve favorire una maggiore partecipazione di quanti si sono avvicinati in misura minore ai fondi comunitari. Penso che i professionisti meritino maggior supporto in virtù del contributo economico e occupazionale che possono dare all’Europa.

 

 

 

Circoscrizione Nord occidentale

Maurizio Lupi, ministro delle infrastrutture: Le professioni sono la spina dorsale della società e dell’economia e la politica deve farsi portavoce di quelli che sono i pilastri su cui ricostruire il nuovo percorso europeo. Per questo l’Italia ha bisogno di assumere un peso politico forte a Bruxelles per ricominciare a crescere e le professioni possono portare un importante contributo a questo processo. Non bisogna, quindi, demonizzare le professioni, ma promuoverne lo sviluppo in Europa e in Italia.

 

 

 

Alessia Mosca, capogruppo commissione politiche europee alla Camera. Tra le quattro libertà fondamentali garantite dai trattati europei, la libera circolazione personale e professionale probabilmente è quella che porta con sé un significato simbolico più potente e una grande forza evocativa della visione che hanno avuto illuminati leader europei. Di recente la Commissione europea ha pubblicato i risultati di uno studio sulla libera circolazione e l’integrazione dei cittadini da cui emerge che l’arrivo di giovani in età lavorativa ha contribuito positivamente allo sviluppo delle economie locali.

 

 

 

Circoscrizione Italia centrale

Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo: Dobbiamo porre particolare attenzione alla questione giovanile. Con i programmi Cosme e Horizon 2020, che rappresentano una grande opportunità anche per i liberi professionisti, abbiamo offerto un importante stimolo alla crescita europea.

 

 

 

 

Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea: È indispensabile coinvolgere i liberi professionisti per uscire dalla crisi, perché sono uno strumento formidabile per creare lavoro e occupazione e noi dobbiamo portare in Europa l’Italia che lavora e crea occupazione. Le istituzioni comunitarie sono pronte a collaborare con i professionisti. Dopo il varo del piano d’azione, il gruppo di lavoro che ha collaborato con la Commissione europea continuerà a lavorare per dare nuove opportunità ai professionisti.

 

 

 

Circoscrizione Italia meridionale

Raffaele Fitto, Commissione affari costituzionali: La decrescita del Pil è un indicatore chiaro delle difficoltà e dei rischi che l’Italia sta vivendo. Ma non bisogna sottovalutare che il 15% del Pil è garantito dai liberi professionisti, pertanto le scelte a livello economico si riverberano sulle professioni: una politica sbagliata sulla casa o sulla pressione fiscale non è indifferente per il comparto professionale. Le partite Iva, i lavoratori autonomi non vengo spesso considerati dal Governo come parte produttiva del Paese. Tutto questo è sbagliato. C’è bisogno di una rappresentanza politica che relazionandosi con il Parlamento europeo possa favorire anche le professioni.

 

 

Pina Picierno, Commissione Politiche dell’Unione europea. Sui fondi strutturali non partiamo da zero. Stiamo lavorando al rafforzamento del ruolo dello stato centrale nella programmazione economica. Una vera cabina di regia controllerà che si facciano progetti strategici e di sistema e che non si spargano risorse a casaccio soltanto per fare clientelismo.

 

 

 

 

Gianni Pittella, vicepresidente del parlamento europeo: Mi rendo disponibile a lavorare con tutti i professionisti e mi assumo l’impegno a continuare a lottare a livello europeo per portare delle istanze che meritano di essere poste all’attenzione del Parlamento e che possano portare dei benefici anche ai liberi professionisti. Mi faccio garante affinché l’apertura dei fondi comunitari ai liberi professionisti prosegua anche nel futuro. E’ necessario però vigilare sulle Regioni per accertarsi che attuino questa misura. In questo contesto può inserirsi il ruolo del professionista che non è soltanto un fruitore, ma presentarsi come consulente a sostegno di imprese, Comuni, enti locali e regionali per una migliore fruizione dei fondi strutturali.