Bruxelles: legge elettorale da riformare

La commissione Affari Costituzionali ha approvato una proposta per superare l’attuale dimensione nazionale delle elezioni europee Approvata dalla commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo una proposta di riforma della legge elettorale europea in vista delle elezioni del 2019. La proposta è in linea con l’impegno di una maggiore europeizzazione delle elezioni del Parlamento di Bruxelles,
La commissione Affari Costituzionali ha approvato una proposta per superare l’attuale dimensione nazionale delle elezioni europee

Approvata dalla commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo una proposta di riforma della legge elettorale europea in vista delle elezioni del 2019. La proposta è in linea con l’impegno di una maggiore europeizzazione delle elezioni del Parlamento di Bruxelles, che attualmente mantengono una dimensione prevalentemente nazionale.

 

Gli obiettivi sono potenziare la natura democratica delle elezioni, rafforzare lo status giuridico di cittadinanza dell’Unione, migliorare il funzionamento del Parlamento europeo, le relative legittimità ed efficienza e la governance dell’Unione, potenziare l’efficacia del sistema con cui le elezioni sono condotte e garantire maggiore uguaglianza elettorale ai cittadini dell’Unione.

 

La proposta di riforma si articola in una serie di punti: il rafforzamento della visibilità dei partiti politici europei, con l’apposizione dei loghi sule schede di voto e sul materiale elettorale; l’introduzione di un termine di 12 settimane prima della tornata elettorale per la costituzione di liste a livello nazionale e per la nomina dei capolista da parte dei partiti europei; una soglia obbligatoria per l’attribuzione dei seggi tra il 3 e il 5%, al fine di evitare la frammentazione del Parlamento; la chiusura di tutti i seggi alle 21:00 CET della domenica delle elezioni; il diritto di voto per i cittadini che risiedono al di fuori dell’Unione; la possibilità di voto elettronico, via internet e per corrispondenza; l’armonizza per superare l’attuale dimensione nazionale delle elezioni atzione dell’età minima a 16 anni.

 

La proposta dovrà ora passare al vaglio del Consiglio, che potrebbe opporre resistenza non solo sulla questione del capolista – il cosiddetto spitzenkandidat – ma anche sulle soglie elettorali.

 

 

Per leggere il progetto di relazione sulla proposta di modifica dell’Atto del 20 settembre 1976 relativo all’elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto