COMMISSIONE UE: RIFORMA DELLA DIRETTIVA SUI LAVORATORI DISTACCATI

Parità di redistribuzione per lo stesso lavoro nello stesso posto. Così la Commissione interviene sulle norme sul distacco dei lavoratori La revisione introdurrà modifiche in tre aree principali: la retribuzione dei lavoratori distaccati, anche nel caso di subappalti, le norme sui lavoratori interinali e il distacco di lunga durata. Annunciata nel programma di lavoro della
Parità di redistribuzione per lo stesso lavoro nello stesso posto. Così la Commissione interviene sulle norme sul distacco dei lavoratori

La revisione introdurrà modifiche in tre aree principali: la retribuzione dei lavoratori distaccati, anche nel caso di subappalti, le norme sui lavoratori interinali e il distacco di lunga durata. Annunciata nel programma di lavoro della Commissione per il 2016, ha lo scopo di facilitare il distacco dei lavoratori in condizioni di concorrenza leale e nel rispetto dei diritti dei lavoratori con un contratto di lavoro in uno Stato membro che vengono temporaneamente trasferiti in un altro Stato membro dal datore di lavoro. In particolare, la proposta punta a garantire condizioni salariali eque e parità di trattamento nel Paese ospitante tra le imprese locali e quelle che distaccano i lavoratori. 

 

In base alla proposta i lavoratori distaccati saranno generalmente soggetti alle stesse norme che regolano il trattamento economico e le condizioni di lavoro dei lavoratori locali, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà e delle condizioni stabilite dalle autorità pubbliche e/o dalle parti sociali dello Stato membro ospitante. D’ora in poi tutte le norme relative alla retribuzione che si applicano generalmente ai lavoratori locali dovranno essere applicate anche ai lavoratori distaccati. Oltre alle tariffe minime salariali, quindi, la retribuzione comprenderà anche altri elementi, quali i bonus o le indennità, ove presenti. Gli Stati membri dovranno specificare in modo trasparente i diversi elementi che compongono la retribuzione sul loro territorio. Le condizioni stabilite dalla legge o da contratti collettivi di applicazione generale diventano obbligatoriamente applicabili anche ai lavoratori distaccati in tutti i settori dell’economia.

 

Il contesto in cui si inserisce tale provvedimento si riferisce ai dati che vedono, tra il 2010 e il 2014, un aumento del numero dei distacchi di quasi il 45%. Solo nel 2014 circa 1,9 milioni di lavoratori europei sono stati distaccati in altri Stati membri soprattutto nei settori dell’edilizia, manifatturiero e dei servizi, ad esempio i servizi alla persona (istruzione, sanità e assistenza sociale) e alle imprese (servizi amministrativi, professionali e finanziari).

 

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