EURES, RIPARTE LA RETE PER L’IMPIEGO

Con il nuovo regolamento, via libera alla riorganizzazione della rete che unisce i servizi pubblici europei per il collocamento. In programma anche il restyling del portale Lo scorso 2 dicembre il Consiglio ha approvato l’accordo raggiunto con il Parlamento per il rinnovamento di EURES, la rete nata nel 1993 per unire i servizi pubblici europei
Con il nuovo regolamento, via libera alla riorganizzazione della rete che unisce i servizi pubblici europei per il collocamento. In programma anche il restyling del portale

Lo scorso 2 dicembre il Consiglio ha approvato l’accordo raggiunto con il Parlamento per il rinnovamento di EURES, la rete nata nel 1993 per unire i servizi pubblici europei di collocamento. Tali servizi operano attraverso più di 5 mila uffici locali e uno staff di oltre 100 mila unità, offrendo sostegno sia a quanti cercano un’occupazione sia ai datori di lavoro. Attualmente la rete ha al suo attivo più di un milione di offerte di lavoro, più di 200 mila curriculum vitae, oltre 5 mila datori di lavoro e mille consulenti.

 

La rete sarà quindi rafforzata e modernizzata grazie alle più recenti tecnologie informatiche, che renderanno il portale EURES uno strumento di mobilità moderno e accessibile a tutti. A riprova dell’importanza riconosciuta alla libertà di circolazione, l’iniziativa si propone di facilitare lo spostamento dei lavoratori tra i Paesi europei e l’integrazione tra i diversi mercati del lavoro, e contribuisce alla riduzione della disoccupazione in Europa facilitando l’incontro tra domanda e offerta.

 

Tra le novità introdotte dal nuovo regolamento, l’ampliamento della partecipazione di membri e partner che apre le porte anche alle associazioni private per l’occupazione che, d’ora in avanti, potranno unirsi alla rete e pubblicizzare le loro opportunità di lavoro. Sono coinvolti come partner anche sindacati, associazioni di datori di lavoro e altri importanti attori del mercato del lavoro. Prevista inoltre un maggiore trasparenza dei dati disponibili, grazie al raggruppamento di tutte le opportunità di lavoro, le candidature e i CV. Infine, alcune strutture specifiche promuoveranno la mobilità nelle regioni transfrontaliere e sosterranno i lavoratori di frontiera, 100 mila persone che potrebbero necessitare di consulenza od orientamento. Per quanto riguarda l’Italia, è il caso della cosiddetta Euradria, al confine con la Slovenia.

 

Maggiori informazioni sul Portale europeo della mobilità professionale – EURES.