Fondi Ue, in Italia frodi in calo

Lo scorso anno nel nostro Paese i casi di irregolarità sono diminuiti del 13% sul 2013. Un dato in controtendenza rispetto al resto d’Europa (+55%). A rilevarlo è l’ultimo rapporto del Colaf Calano in Italia le frodi ai danni dell’Unione europea. Lo scorso anno nel nostro Paese i casi di irregolarità e frodi sono diminuiti
Lo scorso anno nel nostro Paese i casi di irregolarità sono diminuiti del 13% sul 2013. Un dato in controtendenza rispetto al resto d’Europa (+55%). A rilevarlo è l’ultimo rapporto del Colaf

Calano in Italia le frodi ai danni dell’Unione europea. Lo scorso anno nel nostro Paese i casi di irregolarità e frodi sono diminuiti del 13% rispetto al 2013, passando da 805 a 763 unità con una conseguente riduzione dell’entità degli importi coinvolti (da 113 a 98 milioni di euro).

A fare il punto sulla situazione è il Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell’Unione Europea (COLAF), che, nell’ultima relazione, illustra le misure nell’anno 2014, i risultati conseguiti e la strategia nazionale a tutela degli interessi economico-finanziari dell’Unione.

 

Un dato positivo soprattutto se si considera che in Italia i casi di sospetta frode vengono segnalati al momento della richiesta di rinvio a giudizio del PM, come ha spiegato il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, presentando la relazione lo scorso 30 settembre, mentre in altri Paesi Ue la comunicazione alla Commissione arriva dopo la sentenza definitiva oppure dopo quella di primo grado.

 

Il dato italiano risulta essere in controtendenza rispetto al resto d’Europa dove, anche nell’anno 2014, si conferma il costante incremento dei casi di irregolarità e frode sia in termini numerici che di impatto finanziario. I fondi indebitamente erogati sono saliti del 55%, per un totale di 3.185 milioni di euro nel 2014 rispetto ai 2.052 milioni del 2013. I Fondi strutturali (FESR e FSE) rappresentano il settore di gran lunga più interessato dai fenomeni di irregolarità e frode.

 

“Il settore dei Fondi Strutturali – ha sottolineato Gozi – rappresenta la più consistente voce di spesa all’interno dei finanziamenti europei ed è particolarmente a rischio di fenomeni di frode – spesso a carattere transnazionale. Tuttavia, paradossalmente, non risulta oggi tutelato da strumenti di mutua assistenza amministrativa tra Stati Membri”. “La Commissione – ha aggiunto – nella nuova programmazione 2014-2020 ha imposto agli Stati membri di adottare idonee misure orientate alla prevenzione antifrode, possibilmente attraverso lo sviluppo dei così detti ‘IT-tools’ (strumenti informatici) su cui il nostro Paese sta già da tempo lavorando attraverso il progetto ‘Database nazionale anti-frode’”.