Garanzia Giovani, al via i test su 18 progetti

La Commissione europea ha avviato la valutazione di 18 programmi. Quattro sono italiani Il 9 settembre, la Commissione europea ha incontrato i coordinatori di 18 progetti della Garanzia giovani, al fine di valutare i progressi fatti finora. Questi progetti pilota sono un mezzo concreto per implementare la Garanzia giovani, rafforzando ad esempio i legami tra
La Commissione europea ha avviato la valutazione di 18 programmi. Quattro sono italiani

Il 9 settembre, la Commissione europea ha incontrato i coordinatori di 18 progetti della Garanzia giovani, al fine di valutare i progressi fatti finora. Questi progetti pilota sono un mezzo concreto per implementare la Garanzia giovani, rafforzando ad esempio i legami tra datori di lavoro e scuola o migliorando il supporto ai giovani da parte dei servizi di pubblico impiego. I progetti, lanciati da agosto a dicembre 2013 per una durata di un anno, riguardano sette Paesi: Irlanda, Italia, Lituania, Polonia, Romania, Spagna e Regno Unito. Le sfide che si tenta di affrontare tramite la loro attuazione sono di due tipi: con il primo si tenta di agevolare il passaggio dalla scuola al lavoro, ad un’ulteriore istruzione o alla formazione; con il secondo, invece, ci si rivolge ai NEETs (i giovani non inseriti in percorsi di istruzione, né di occupazione o formazione), con l’obiettivo di riavvicinarli allo studio o al lavoro.

Dei quattro progetti italiani, due appartengono al primo tipo, quelli del Lazio e di Legnago, e due al secondo tipo, quelli della Toscana e del Veneto. Il progetto laziale si contraddistingue per una carattere universale, offrendo consulenza di carriera a tutti i giovani degli istituti o dei gruppi di inattivi/disoccupati prescelti. Il progetto veneto, invece, si rivolge a professionisti che si occupano del passaggio scuola-lavoro, per creare una rete di esperti sulle problematiche relative ai NEETs. Sia il progetto toscano che quello di Legnago puntano ad aiutare i giovani a rischio di abbandono scolastico verso risultati positivi dopo la scuola, ma mentre il primo prevede un osservatorio permanente per ogni giovane che abbandona precocemente gli studi, per definire una metodologia e identificare i soggetti a rischio, il secondo sta sperimentando un modello per l’identificazione dei NEETs e una procedura per contattarli.

Si tratta di diciotto progetti innovativi, la cui valutazione è indispensabile come contributo all’elaborazione di politiche nel campo dell’occupazione giovanile che siano basate su dati concreti. Se avranno successo, le azione implementate potranno esportate in altri Stati membri come buone pratiche da seguire.

Per maggiori informazioni sulla Garanzia giovani.

Leggi la relazione sui primi risultati della Garanzia giovani (luglio).