Il mercato unico dei servizi leva per lo sviluppo

La Commissione invita gli stati membri a puntare sui settori in crescita. Il ruolo delle qualifiche professionali Da diversi mesi oramai le istituzioni europee puntano sul rilancio del mercato unico, in quanto forza motrice essenziale della crescita economica. Per poter sfruttare a pieno le sue potenzialità, Bruxelles sta lavorando ad una serie di strategie settoriali.
La Commissione invita gli stati membri a puntare sui settori in crescita. Il ruolo delle qualifiche professionali

Da diversi mesi oramai le istituzioni europee puntano sul rilancio del mercato unico, in quanto forza motrice essenziale della crescita economica. Per poter sfruttare a pieno le sue potenzialità, Bruxelles sta lavorando ad una serie di strategie settoriali. Ultima azione in ordine di tempo è la comunicazione della Commissione europea per il mercato unico dei servizi, settore che rappresenta oltre il 65% del PIL e dell’occupazione dell’UE. Si tratta di una linea d’azione volta ad assicurare che le norme previste dalla Direttiva Servizi funzionino meglio in concreto, portando ad un aumento pari allo 0,8% del PIL nei prossimi 5-10 anni e ad un risparmio globale di circa 40 miliardi di euro per la riduzione di una serie di oneri amministrativi. La Direttiva Servizi è stata adottata nel dicembre 2006 allo scopo di rimuovere gli ostacoli al mercato dei servizi agevolando lo stabilimento di imprese e professionisti in altri Paesi e l’offerta transfrontaliera.

Con questa comunicazione l’esecutivo europeo invita gli Stati a concentrare gli sforzi nei settori che presentano il più vasto potenziale di crescita, ossia i servizi e le industrie di rete, abolendo le legislazioni nazionali discriminatorie ancora vigenti al loro interno e intraprendendo riforme strutturali nei settori chiave: servizi alle imprese, edilizia, turismo e vendita al dettaglio.

All’interno del mercato dei servizi gioca un ruolo fondamentale il processo di riconoscimento delle qualifiche professionali, per tale ragione la Commissione, nel presentare i risultati dei test di efficienza condotti nei mesi scorsi, ha sottolineato le eterogeneità della regolamentazione interente alle qualifiche professionali e le difficoltà nel riconoscimento dei diplomi e delle qualifiche, oltre ad una serie di ostacoli quali i requisiti che limitano la scelta delle strutture societarie di talune attività professionali e le difficoltà per ottenere un’assicurazione per i fornitori transfrontalieri. Parlamento e Consiglio europeo dovrebbero presentare a fine anno o al massimo agli inizi del 2013 la Direttiva che modifica la legislazione del 2005 relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali; successivamente la Commissione avvierà l’esercizio di valutazione reciproca delle professioni regolamentate.

Più in generale, la Commissione intende avviare lo scambio di buone prassi relativamente ad alcuni aspetti della Direttiva Servizi: strutture societarie e proprietà del capitale e clausola relativa alla libera prestazione dei servizi e nel 2013 presenterà raccomandazioni specifiche per Paese nel contesto del semestre europeo.

Comunicazione sull’attuazione della direttiva Servizi – Un partenariato per una nuova crescita nei servizi

 

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