IL RUOLO CHIAVE DELLA MOBILITA’ DEI LAVORATORI

Una soluzione all’invecchiamento demografico e alla carenza di competenze Pubblicato il report “Matching Economic Migration with Labour Market Needs” (coniugare migrazione economica ed esigenze del mercato del lavoro), frutto del lavoro congiunto della Commissione europea e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). In Europa tra il 2013 e il 2020 è previsto
Una soluzione all’invecchiamento demografico e alla carenza di competenze

Pubblicato il report “Matching Economic Migration with Labour Market Needs” (coniugare migrazione economica ed esigenze del mercato del lavoro), frutto del lavoro congiunto della Commissione europea e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

In Europa tra il 2013 e il 2020 è previsto un calo del 2,2% della popolazione in età lavorativa, che potrebbe aumentare a 3,5% qualora il tasso di immigrazione fosse pari a zero. Inoltre, il mercato del lavoro europeo è molto dinamico e già ora il 40% dei datori di lavoro fatica a trovare personale con le competenze ricercate. Alla luce di tale situazione, tre sono le linee guida che la relazione suggerisce di adottare: promuovere la mobilità lavorativa all’interno degli Stati membri, per assicurare una migliore distribuzione delle competenze; migliorare l’integrazione degli immigrati extracomunitari, al fine di garantire l’uso più intelligente delle loro competenze; attrarre i migranti altamente qualificati, in possesso delle competenze necessarie al mercato del lavoro europeo.

Permangono ancora diversi ostacoli alla mobilità dei lavoratori, in particolare migranti, ad esempio una povera conoscenza linguistica, il difficile riconoscimento delle qualifiche straniere (extra-UE), la scarsa conoscenza delle norme comunitarie da parte dei datori di lavoro, l’incapacità da parte degli Stati membri ospitanti di fornire assistenza giuridica e sostegno ai lavoratori migranti. Tra le misure tese a rimuovere tali ostacoli intraprese negli ultimi anni, le direttive europee per facilitare l’esercizio del diritto di circolare liberamente e sull’acquisizione e il mantenimento dei diritti a pensione complementare, a cui si sommano delle iniziative della Commissione per favorire l’integrazione di cittadini non europei. Tuttavia, bisogna ulteriormente proseguire il lavoro in questa direzione: garantire una mobilità equa dei lavoratori all’interno dell’Unione, favorire l’integrazione di quelli extracomunitari, migliorare la formazione per ridimensionare il gap a livello di competenza e garantire condizioni di lavoro decorose potrebbero essere una buona soluzione all’invecchiamento della popolazione e alla futura carenza di competenze nel mercato del lavoro europeo.

Leggi la relazione “Matching Economic Migration with Labour Market Needs”.