Indice PMI verdi e digitali: Con progressi disomogenei a rischio successo politiche UE

Secondo l’Indice pubblicato dal Consiglio di Lisbona, l'Europa deve intensificare gli sforzi in tutti i settori per raggiungere l'ambizione della neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050

L’Indice delle Piccole e Medie Imprese (PMI) verdi, digitali e competitive, recentemente pubblicato dal Consiglio di Lisbona, si basa su due semplici affermazioni. In primo luogo, se l’Unione Europea vuole raggiungere gli ambiziosi obiettivi delle due transizioni, deve garantire la competitività delle sue imprese; infatti, il successo degli ambiziosi obiettivi ambientali e digitali dell’UE dipende dalla partecipazione attiva delle PMI. In secondo luogo, affinché la doppia transizione passi dalle dichiarazioni politiche al mondo reale, è necessario monitorarle attentamente.

L’Indice traccia i progressi delle PMI nella transizione digitale e verde e nella competitività su 22 indicatori in 27 Stati membri. Si basa su statistiche ufficiali ed è accompagnato da approfondimenti qualitativi e interviste con le PMI.

In generale, i risultati dell’UE sugli obiettivi critici sono fermi, mentre il settore digitale si distingue come una chiara eccezione, mostrando un netto miglioramento in tutti i 27 Paesi nelle aree della digitalizzazione delle PMI e del commercio elettronico. Nel frattempo, i progressi della transizione verde e della competitività delle PMI sembrano fermi, con modesti miglioramenti controbilanciati da lievi cali.

Questa panoramica porta a un chiaro responso: l’Europa deve intensificare gli sforzi in tutti i settori per raggiungere l’ambizione della neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050. Mentre la digitalizzazione delle PMI è in linea con gli obiettivi del decennio digitale, non esiste una correlazione sostanziale tra i risultati in termini di competitività e la transizione verde, che spesso ha un costo significativo per le PMI. L’Italia, che ha mostrato i maggiori miglioramenti, è progredita nonostante le sfide in termini di competenze digitali e riduzione delle emissioni.

Lo scenario ideale – in cui la tecnologia verde diventa mainstream ed economicamente sostenibile – non è ancora stato raggiunto, anche perché l’approccio europeo di obiettivi obbligatori e sanzioni non è stato integrato da forti incentivi e strategie di mercato di supporto.

In sintesi, i rapidi progressi nella digitalizzazione suggeriscono che anche gli obiettivi politici più ambiziosi possono essere raggiunti, date le giuste condizioni di mercato. La chiave per una rapida adozione delle tecnologie verdi è renderle più economiche, meno incerte e facili da adottare, proprio come è diventata la tecnologia digitale. La crescita di un gruppo di PMI esportatrici e in rapida espansione, eliminando le barriere al mercato unico, è il modo principale per raggiungere la maturità e i successi necessari.

Maggiori informazioni qui e report completo qui.