INVESTIMENTI SOCIALI IN ITALIA: MIGLIORAMENTI, MA RESTANO GRAVI LACUNE

Migliore copertura dell’indennità di disoccupazione e progetti pilota per il reddito minimo Una relazione commissionata dalla Commissione europea, pubblicata il 24 aprile, indaga i progressi degli Stati membri nell’attuazione di riforme per modernizzare i sistemi di protezione sociale. La relazione, valutando le tendenze politiche in ambito di investimenti sociali, inserisce l’Italia nel gruppo di Paesi
Migliore copertura dell’indennità di disoccupazione e progetti pilota per il reddito minimo

Una relazione commissionata dalla Commissione europea, pubblicata il 24 aprile, indaga i progressi degli Stati membri nell’attuazione di riforme per modernizzare i sistemi di protezione sociale. La relazione, valutando le tendenze politiche in ambito di investimenti sociali, inserisce l’Italia nel gruppo di Paesi in cui l’approccio a tali investimenti non è ancora penetrato significativamente nel processo politico.

La relazione nota dei miglioramenti nei programmi di indennità di disoccupazione, ma anche gravi mancanze in altri settori politici; si sottolinea inoltre che nessun progetto di reddito minimo è ancora stato introdotto nell’intero territorio nazionale. Il risultato, la mancanza di una chiara strategia di investimenti sociali, così come dell’introduzione nei pilastri politici della protezione dei diritti di quanti vivono in condizioni di povertà o esclusione sociale.

Un approccio integrato agli investimenti sociali è considerato un obiettivo ambizioso, considerato un welfare funzionalmente distorto (a favore degli anziani), frammentato e corporativista. Tale sistema è storicamente caratterizzato da un basso livello di universalità (con eccezione del settore sanitario), di capacità di ridistribuzione verticale, di selettività per raggiungere i più bisognosi, di fornitura di servizi, oltre che da significative disparità regionali e generale iniquità nella distribuzione del reddito (accompagnati da un sistema fiscale frammentato e caotico).

Come in molti altri Paesi, anche in Italia si nota l’impatto della crisi: le risorse per i servizi pubblici e il bilancio assegnato alle autorità regionali e locali, i principali fornitori di servizi e benefici, sono stati ridotti. Ciò rischia di danneggiare la capacità di fornitura di servizi delle autorità locali, come dimostrato da un calo dei loro investimenti del 23,5% tra 2008 e 2012.

In materia di politiche per l’esclusione sociale e dal mercato del lavoro, contrariamente alle tendenze riscontrate nei vari Paesi europei, in Italia c’è stata un’estensione della copertura dell’indennità di disoccupazione e sono in corso esperimenti pilota di programmi di reddito minimo. Tuttavia, in materia di politiche attive per il mercato del lavoro ci sono gravi lacune: la spesa è bassa e tende a essere concentrata su misure specifiche, quali le sovvenzioni all’occupazione. Oltre a quest’area, si segnalano risultati negativi riguardo sicurezza sociale e sostegno al reddito e politiche per l’infanzia e la famiglia.

 

Per leggere “Social Investment in Europe – A study of national policies (2015)”.

Per leggere “ESPN Thematic Report on Social Investment – Italy (2015)”.