LA GIUSTIZIA ITALIANA SOTTO LA LENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Migliorabili lunghezza delle procedure, strumenti di valutazione e comunicazione. Aumenta il numero dei giudici donna, +15% per la Corte suprema Il 9 marzo la Commissione europea ha pubblicato il Quadro di valutazione europeo della giustizia 2015, che intende assistere gli Stati membri nel miglioramento dell’efficacia della giustizia. Infatti, presentando dati sui sistemi giudiziari nazionali e
Migliorabili lunghezza delle procedure, strumenti di valutazione e comunicazione. Aumenta il numero dei giudici donna, +15% per la Corte suprema

Il 9 marzo la Commissione europea ha pubblicato il Quadro di valutazione europeo della giustizia 2015, che intende assistere gli Stati membri nel miglioramento dell’efficacia della giustizia. Infatti, presentando dati sui sistemi giudiziari nazionali e identificando delle potenziali lacune, il Quadro punta a incoraggiare gli Stati a intraprendere delle riforme strutturali in ambito giuridico.

In generale, si può notare un miglioramento dell’efficienza dei sistemi giudiziari. Ciò si riscontra nella continuazione dell’impegno a favore dell’utilizzo di tecnologie ICT o nella partecipazione alla formazione continua sul diritto europeo o di altri Stati membri da parte del 20% dei giudici. Inoltre, nella maggioranza degli Stati i cittadini possono accedere online e gratuitamente alle decisioni in materia civile e commerciale. Purtroppo, nelle Corti supreme della maggior parte degli Stati si nota tuttora una bassa quota di giudici donne.

Per quanto riguarda l’Italia, il Paese si segnala negativamente per il tempo necessario alla risoluzione di contenziosi civili e commerciali (600 giorni) e, di conseguenza, per il numero di contenziosi civili e commerciali pendenti (5 ogni 100 abitanti). Purtroppo, non sono disponibili la valutazione dell’attività dei tribunali in materia di standard di qualità definiti e di personale specializzato incaricato della politica e/o dei sistemi di qualità, né sondaggi destinati a giudici, procuratori, avvocati e personale del tribunale. A livello di politiche di comunicazione, in Italia mancano linee guida sulle relazioni tra i tribunali e la stampa/media, come anche una formazione sulla comunicazione con le parti e con la stampa per i giudici. L’accesso alle decisioni pubblicate online è un altro ambito con risultati non ottimali, non solo per la mancanza di aggiornamento del database o della gratuità dell’accesso, ma anche semplicemente per la disponibilità online delle decisioni o della possibilità di accedervi da parte delle parti interessate. In materia di risorse, rimane costante rispetto al 2012 il numero degli avvocati, il secondo più alto in Europa (375 per 100.000 abitanti), ma rispetto al 2010 si è abbassato significativamente il numero di tribunali (-40%). Una nota positiva, l’aumento della percentuale di giudici donna riscontrato dal 2010 al 2013, +4% per i tribunali di prima istanza, +8% per la seconda istanza e +15% per la Corte suprema.

 

Leggi The 2015 EU Justice Scoreboard.