LA NUOVA INIZIATIVA EUROPEA PER CONCILIARE VITA PRIVATA E ATTIVITA’ LAVORATIVA

Vantaggi per le donne, ma anche per i padri e tutti i lavoratori con responsabilità assistenziali La Commissione europea ha pubblicato la tabella di marcia dell’iniziativa “nuovo inizio per affrontare le sfide dell’equilibrio tra vita professionale e vita privata delle famiglie che lavorano”, che sostituisce la proposta di revisione della direttiva sul congedo di maternità
Vantaggi per le donne, ma anche per i padri e tutti i lavoratori con responsabilità assistenziali

La Commissione europea ha pubblicato la tabella di marcia dell’iniziativa “nuovo inizio per affrontare le sfide dell’equilibrio tra vita professionale e vita privata delle famiglie che lavorano”, che sostituisce la proposta di revisione della direttiva sul congedo di maternità del 2008, ritirata l’1 luglio. Il problema da affrontare è la sotto-rappresentazione femminile, che contrasta con il fatto che le donne sono sempre più qualificate e spesso hanno un livello di istruzione superiore agli uomini. Si aggiungono poi un divario retributivo del 16% e un notevole divario pensionistico (39%). Gli uomini non sono incoraggiati a prendere un congedo parentale, le strutture di cura non ci sono o è difficile trovare servizi per l’infanzia di qualità e a prezzi accessibili: di conseguenza, le famiglie spesso si trovano di fronte a una scelta obbligata e le donne sono confinate nel ruolo di principali fornitori di assistenza. A livello di organizzazione lavorativa, permane poi una tendenza alla presenza a tempo pieno sul luogo di lavoro.

L’iniziativa della Commissione avrà degli effetti positivi sui genitori e sui lavoratori con responsabilità di assistenza, e in particolare sulle donne, che vedranno ridursi il rischio di povertà ed esclusione sociale. Ma ci saranno degli effetti anche sui datori di lavoro, nel senso di un potenziale aumento dei costi, e sulla società in generale, in termini di aumento della produttività e della competitività. In linea col principio di sussidiarietà, l’iniziativa rientra nella competenze dell’Unione in quanto misura a favore della parità tra uomini e donne e della convergenza sociale ed economica all’interno del mercato unico.

Il principale obiettivo politico è modernizzare l’attuale quadro politico e normativo europeo, adattandolo al mercato del lavoro di oggi, in modo da consentire ai genitori con figli o ai lavoratori con parenti a carico di conciliare responsabilità professionali e di assistenza. La Commissione presenta tre opzioni: misure legislative, misure non legislative oppure un mix delle due. Le prime potrebbe includere ad esempio la generalizzazione del diritto, già esistente, di richiedere accordi di lavoro flessibili per entrambi i genitori e per gli uomini e le donne con responsabilità assistenziali. Le seconde, invece, includerebbero lo sviluppo di benchmark, ad esempio sulla disponibilità di infrastrutture di cura, o l’utilizzo di strumenti finanziari europei come il Fondo sociale europeo. Tuttavia, per la Commissione è comprovato che gli strumenti non normativi da soli non bastino; inoltre, la legislazione attuale presenta delle lacune che non possono essere affrontate se non migliorando e aggiornando la legislazione stessa, piuttosto che monitorandone o migliorandone l’attuazione.

 

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