LAVORATORI AUTONOMI, POCHI I GIOVANI

Penalizzati anche donne e cittadini extracomunitari. Secondo l’indagine di Eurostat, pesano la difficoltà di accesso al credito, la mancanza di competenze e la difficoltà nel conciliare vita e lavoro In Europa il lavoro autonomo raggiunge quasi il 15% dell’occupazione totale, ma la percentuale sale al 23% se si considera solo la fascia tra i 40
Penalizzati anche donne e cittadini extracomunitari. Secondo l’indagine di Eurostat, pesano la difficoltà di accesso al credito, la mancanza di competenze e la difficoltà nel conciliare vita e lavoro

In Europa il lavoro autonomo raggiunge quasi il 15% dell’occupazione totale, ma la percentuale sale al 23% se si considera solo la fascia tra i 40 e i 64 anni. Pochi, invece, i giovani tra i 20 e i 29 anni (7%), le donne (10%) e i cittadini extracomunitari (12%) che intraprendono il lavoro autonomo.

 

Lo rileva un’indagine condotta da Eurostat, secondo cui i giovani sembrano generalmente entusiasti all’idea di avviare un’attività, ma spesso non hanno mezzi e conoscenze sufficienti per farlo. Le donne, invece, incontrano più difficoltà nell’accesso al credito, nella formazione, nel networking e nel conciliare lavoro e famiglia. Nonostante il maggiore tasso di creazione di imprese, i cittadini extracomunitari, secondo l’indagine, falliscono più spesso a causa della mancanza di informazioni, conoscenze e competenze linguistiche.

 

Per incentivare il lavoro autonomo tra i giovani, la Commissione europea suggerisce un maggior coinvolgimento delle persone più anziane in grado di creare legami intergenerazionali e garantire il trasferimento di conoscenze.

 

Nel contesto dell’attuale situazione di disoccupazione giovanile e a lungo termine, secondo la Commissione europea, promuovere comportamenti e capacità imprenditoriali può permettere a quanti resi disoccupati dalla crisi di rientrare nel mercato del lavoro.