Mobilità, più tutele ai lavoratori

Il Consiglio ha adottato una nuova Direttiva in materia di libera circolazione dei lavoratori.Il provvedimento riguarda 8 milioni di persone In Europa 8 milioni di persone (il 3,3% della forza lavoro) vivono e lavorano in un altro Stato membro e 1,2 milioni di persone lavorano in un paese differente da quello della loro residenza. Questo
Il Consiglio ha adottato una nuova Direttiva in materia di libera circolazione dei lavoratori.Il provvedimento riguarda 8 milioni di persone

In Europa 8 milioni di persone (il 3,3% della forza lavoro) vivono e lavorano in un altro Stato membro e 1,2 milioni di persone lavorano in un paese differente da quello della loro residenza. Questo ingente flusso di mobilità occupazionale, purtroppo, non sempre corrisponde a un’adeguata tutela del lavoratore mobile, spesso oggetto di pratiche discriminatorie.

Diverse condizioni di assunzione e di lavoro, requisiti di nazionalità per accedere ad alcuni posti di lavoro, difficoltà nell´accesso ai benefici sociali, mancato o diverso riconoscimento di qualifiche ed esperienze professionali acquisite in altri Stati membri: sono queste le difficoltà che il lavoratore si trova a fronteggiare durante il suo periodo di mobilità professionale, in piena violazione del principio di libera circolazione dei lavoratori europei.

Al fine di eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei lavoratori così come qualsiasi forma di discriminazione, la Commissione europea nell´aprile 2013 aveva proposto una nuova direttiva, approvata dal Consiglio il 14 aprile. Le nuove norme andranno a colmare il divario esistente tra diritti dei lavoratori e realtà, introducendo più efficaci sistemi di sostegno e assistenza ai lavoratori mobili, di tutela dei diritti e di accesso alle informazioni. È bene ricordare che queste nuove norme non si rivolgono solamente ai lavoratori, ma a tutti i cittadini e in particolare ai datori di lavoro, che saranno più consapevoli e avranno informazioni più complete e dettagliate al momento dell’assunzione di lavoratori provenienti da un altro Paese europeo.

Indipendentemente da questo nuovo atto legislativo, la Commissione continuerà ad avviare procedimenti di infrazione (se necessari) nei confronti degli Stati membri il cui diritto nazionale non sia in linea con gli obblighi imposti dal diritto europeo.

Leggi la notizia sul sito web della DG Occupazione.

Leggi il Regolamento (UE) n. 492/2001 sulla libera circolazione dei lavoratori all´interno dell´Unione.