Nel 2012 pressione fiscale al 39,4%

Secondo Eurostat l’Italia ha raggiunto quota 44%, tra le più alte in Europa. Le imposte sul lavoro restano la principale fonte delle entrate fiscali La pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa: nel 2012 l’incidenza fiscale sul Pil si è attestata a quota 44%, registrando un aumento di circa 2 punti
Secondo Eurostat l’Italia ha raggiunto quota 44%, tra le più alte in Europa. Le imposte sul lavoro restano la principale fonte delle entrate fiscali

La pressione fiscale in Italia è tra le più alte in Europa: nel 2012 l’incidenza fiscale sul Pil si è attestata a quota 44%, registrando un aumento di circa 2 punti percentuali rispetto al 2011. Il dato è stato diffuso il 16 giugno da Eurostat sulla base delle ultime tendenze fiscali nell’Unione europea. Secondo il rapporto 2014 dell’ufficio statistico dell’Ue e la Direzione generale fiscalità e unione doganale della Commissione europea, il peso della pressione fiscale sul Pil europeo si è attestato al 39,4%, in aumento rispetto al 38,8% del 2011. L’incidenza fiscale globale nell’ area dell’euro è salita al 40,4% nel 2012 rispetto al 39,5% del 2011. Nel 2013, le stime dell’ Eurostat indicano che il gettito fiscale in percentuale del PIL è destinato ad aumentare in entrambe le zone.

L’onere fiscale si differenzia  in modo significativo tra gli Stati membri,  variando nel 2012 da meno del 30% del PIL in Lituania (27,2%), Bulgaria e Lettonia (entrambi 27,9%), Romania e Slovacchia (entrambe 28,3%) e Irlanda (28,7%), all’ oltre  40% del PIL in Danimarca (48,1%), Belgio (45,4%), Francia (45,0%), Svezia (44,2%), Finlandia (44,1%), l’Italia (44,0%) e Austria (43,1%).

Tra il 2011 e il 2012, aumenti fiscali sul PIL di oltre 1 punto percentuale sono stati registrati in Ungheria (dal 37,3% al 39,2%), Italia (dal 42,4% al 44,0%), Grecia (dal 32,4% al 33,7%), Francia (da 43,7% al 45,0%), Belgio (dal 44,2% al 45,4%) e  Lussemburgo (dal 38,2% al 39,3%), mentre le maggiori riduzioni sono state registrate in Portogallo (dal 33,2% al 32,4%), Regno Unito (dal 35,8% al 35,4%) e Slovacchia (dal 28,6% al 28,3%).

Imposte sul lavoro la maggiore fonte di entrate fiscali in quasi tutti gli Stati membri

La più grande fonte di entrate fiscali in EU28 sono le imposte sul lavoro, che nel 2012  rappresentano più della metà delle entrate fiscali totali (51,0%), seguita dalle imposte sui consumi (28,5%) e le imposte sul capitale (20,8%).

Le imposte sul lavoro sono state  la più grande fonte di entrate fiscali nel 2012 in ventiquattro Stati membri, e in tredici Stati Membri  rappresentavano oltre la metà del gettito fiscale complessivo. 

Le percentuali più elevate di tassazione sul lavoro sono state osservate in Svezia (58,6%), Paesi Bassi (57,5%), Austria (57,4%) e Germania (56,6%). Solo in Bulgaria (32,9%), Malta (34,6%), Cipro (37,1%) e Regno Unito (38,9%) sono inferiori al 40%.

Le imposte sui consumi sono state la più grande fonte di entrate fiscali nel 2012 in quattro Stati membri: Bulgaria, Croazia, Malta e Romania. Le percentuali più elevate di tassazione sul consumo sono state registrate in Bulgaria (53,3%), Croazia (49,1%) e la Romania (45,1%), e le più basse in Belgio (23,7%), Francia e Italia (entrambi 24,7%).

Le imposte sul capitale rappresentato la quota più bassa delle entrate fiscali in tutti gli Stati Uniti nel 2012. Quote oltre il 25% sono state registrate in Lussemburgo (27,5%), il Regno Unito (27,4%), Malta (26,6%) e Cipro (26,1%), e inferiori al 10% in Estonia (7,1%) e Slovenia (9,8%)

Decrescente l’aliquota fiscale implicita (o “ tasso implicito di imposizione” ) sul lavoro a Malta e sul consumo in Spagna 

La media dell’ aliquota fiscale implicita (o  “tasso implicito di imposizione”) sul lavoro nella EU28 è passata dal 35,8% nel 2011 al 36,1% nel 2012. 

Tra gli Stati membri, l’aliquota fiscale implicita ( o “tasso implicito di imposizione”) sul lavoro nel 2012 variava dal 23,3% a Malta, 24,5% in Bulgaria, il 25,2% nel  Regno Unito e del 25,4% in Portogallo, 40,1% in Finlandia,  41,5% in Austria e  42,8% in Belgio e  Italia. 

La media dell’aliquota fiscale implicita (o  “tasso implicito di imposizione”)  sul consumo nella EU28 è rimasta stabile al 19,9% sia nel 2011 che nel 2012.

L’aliquota fiscale implicita (o  “tasso implicito di imposizione”) sui consumi erano più bassi nel 2012 in Spagna (14,0%), Grecia (16,2%) e Slovacchia (16,7%), e più alte  in Danimarca (30,9%), Croazia (29,1%) e Lussemburgo (28,9%).