Occupazione, le quattro vie di Bruxelles

All’ordine del giorno del Consiglio europeo del 18 giugno, occupazione e politiche sociali. Manodopera, competenze, inclusione sociale e pari opportunità le linee guida per le politiche del lavoro Il Consiglio europeo si è riunito il 18 giugno per affrontare i temi legati all’occupazione e alla politica sociale. I ministri hanno discusso degli aspetti legati al
All’ordine del giorno del Consiglio europeo del 18 giugno, occupazione e politiche sociali. Manodopera, competenze, inclusione sociale e pari opportunità le linee guida per le politiche del lavoro

Il Consiglio europeo si è riunito il 18 giugno per affrontare i temi legati all’occupazione e alla politica sociale. I ministri hanno discusso degli aspetti legati al lavoro nel contesto del Semestre europeo 2015 e hanno raggiunto un orientamento generale sulle quattro linee guida per le politiche occupazionali degli Stati membri. I risultati attesi sono lo stimolo alla domanda di manodopera, l’implementazione della domanda di lavoro e delle competenze, il miglioramento del funzionamento dei mercati del lavoro e la promozione dell’inclusione sociale, la lotta alla povertà e la promozione delle pari opportunità.

 

Per quanto riguarda l’occupazione giovanile, sono state raggiunte delle conclusioni relative alla garanzia giovani ed è stato fatto il punto sull’attuazione delle misure, già stabilite, contro la disoccupazione. Le conclusioni riguardano la relazione della Corte dei conti europea, secondo cui l’attuazione della garanzia giovani è insidiata da alcuni rischi potenziali, tra cui, l’adeguatezza del finanziamento e la mancanza di una definizione di offerta di buona qualità così come di un sistema di sorveglianza.

 

In tema di parità di genere, all’ordine del giorno anche i progressi delle direttive sulla presenza delle donne nei consigli di amministrazione e sulla parità di trattamento, l’equità di reddito e il gap pensionistico, gli orientamenti strategici al 2020 per la parità. La direttiva sull’equilibrio della rappresentanza uomo-donna nei consigli di amministrazione propone l’obiettivo di un 40% di donne nei CDA delle società quotate entro il 2020. Mentre il Parlamento europeo richiede delle quote vincolanti, alcuni stati membri preferiscono misure nazionali, o misure europee non vincolanti, per cui un accordo richiederà ancora diversi discussioni e negoziazioni, nonostante sia già stata rimandata la data finale e la clausola di flessibilità sia stata messa a punto. La direttiva sull’attuazione del principio della parità di trattamento è invece oggetto di chiarimento, da parte della Presidenza del Consiglio, in merito all’ambito e alla divisione di competenze tra Unione europea e Stati membri per quanto riguarda l’organizzazione e il finanziamento dei sistemi di protezione sociale e di istruzione.

 

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