Parlamento europeo: PIÙ DONNE NEI CDA

Il Pe invita il Consiglio a trovare una posizione comune per promuovere la parità di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate Le grandi imprese dell’UE sono in misura sproporzionata guidate da uomini. Da alcuni decenni, le istituzioni europee intraprendono numerosi sforzi per promuovere la parità di genere nel processo decisionale economico, adottando raccomandazioni
Il Pe invita il Consiglio a trovare una posizione comune per promuovere la parità di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate

Le grandi imprese dell’UE sono in misura sproporzionata guidate da uomini. Da alcuni decenni, le istituzioni europee intraprendono numerosi sforzi per promuovere la parità di genere nel processo decisionale economico, adottando raccomandazioni e incoraggiando l’autoregolamentazione. Per migliorare la presenza femminile nei consigli di amministrazione delle società quotate, nel 2012 la Commissione aveva pubblicato una proposta di direttiva, approvata dal Parlamento nel novembre 2013, che poneva come obiettivo quello di raggiungere entro il 2020 una percentuale di donne pari al 40% dei direttori non esecutivi.

 

Il 2 dicembre scorso, deputati socialisti e popolari sono intervenuti alla sessione plenaria del Parlamento europeo per sottolineare come, tra novembre 2012 e oggi, la percentuale di donne tra i membri del consiglio sia cresciuta dal 15,8% ad oltre il 20%. Hanno poi ricordato come l’obiettivo della proposta preveda un sistema di nomine aperte, trasparenti ed eque per tutti i candidati, rispettando inoltre la sussidiarietà e lasciando agli Stati membri sufficiente margine di manovra, senza il vincolo di quote rosa obbligatorie.

Nella riunione del 7 dicembre, Il Consiglio avrebbe dovuto avviare i negoziati con il Parlamento per la definitiva approvazione della direttiva, ma le posizioni contrastanti non hanno permesso di raggiungere un accordo.

 

Maggiori informazioni.