Con la Relazione 2013 sulla struttura industriale dell’Ue, presentata il 17 febbraio scorso, la Commissione fa il punto sull’andamento economico del comparto industriale europeo, mettendo in luce numerose differenze tra paesi e settoriali. Il Commissario per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani ha riconosciuto che la crisi del 2008 continua a essere la causa principale del declino industriale europeo e che l’unica risposta adeguata per invertire questa tendenza è l’adozione di politiche di reindustrializzazione che portino nuova crescita economica.
In un contesto di generale andamento negativo, però, la Relazione ha evidenziato la controtendenza del terzo settore: nel periodo 2001-2012, i servizi dedicati alla vendita sono incrementati fino a raggiungere la metà dell’attuale Pil europeo, mentre i servizi non destinati alla vendita sono anch’essi aumentati fino a raggiungere il 23% del Pil del 2012. Parallelamente, questo è uno dei pochi settori ad aver garantito una crescita costante dell’occupazione nel decennio 2001-2010.
Nonostante la flessione degli ultimi anni, l’industria manifatturiera ha stabilito un rapporto di stretta interdipendenza con il settore dei servizi. Sempre più le imprese si avvalgono dei servizi nel corso dei loro processi produttivi, per lo sviluppo e la vendita dei prodotti, per attività imprenditoriali orizzontali. Ciò ha avuto un effetto stimolante su entrambi i settori e il terziario, in particolare, ha beneficiato di un miglioramento a livello qualitativo e di innovazione.
Leggi la Relazione 2013 sulla struttura industriale europea.