PREOCCUPAZIONE PER I RITARDI NELL’AVVIO DELLA NUOVA POLITICA DI COESIONE

Tra le cause, l’inadeguatezza dei programmi operativi Approvata il 27 novembre la proposta di risoluzione comune sui ritardi nell’avvio della politica di coesione 2014-2020: la proposta, presentata il 24 in plenaria in presenza della commissaria alle Politiche regionali Corinna Cretu, è stata sottoscritta da tutti i gruppi politici del Parlamento europeo e adottata con 608
Tra le cause, l’inadeguatezza dei programmi operativi

Approvata il 27 novembre la proposta di risoluzione comune sui ritardi nell’avvio della politica di coesione 2014-2020: la proposta, presentata il 24 in plenaria in presenza della commissaria alle Politiche regionali Corinna Cretu, è stata sottoscritta da tutti i gruppi politici del Parlamento europeo e adottata con 608 voti in favore.

La politica di coesione, con più di 350 miliardi di euro fino al 2014, è la principale politica di investimenti nell’economia reale, investimenti mirati verso pochi ma strategici obiettivi. Ma i ritardi nell’approvazione dei programmi operativi (p.o.) ne pregiudicano l’utilizzo: mentre avrebbero dovuto essere approvati entro fine gennaio 2015, solo un quinto dei p.o. saranno adottati prima del termine del 2014. I parlamentari, preoccupati i ritardi e le conseguenti ripercussioni negative sulla pianificazione e sull’attuazione dei Fondi strutturali e d’investimento, invitano la Commissione e gli Stati membri ad adoperarsi affinché entro il 31 dicembre 2014 il maggior numero possibile di programmi sia adottato. Inoltre, considerato lo slittamento dell’adozione al 2015 e la conseguente procedura di reiscrizione in bilancio, il Quadro finanziario pluriennale dovrà essere rivisto e il Parlamento richiede che la Commissione faccia il possibile perché sia adottato quanto prima nel 2015, oltre ad adottare tutte le misure necessarie per evitare ulteriori ritardi nell’avvio dei programmi.

La commissaria Cretu si è impegnata a portare a termine una strategia solida, che garantisca che i soldi dei  contribuenti siano ben spesi e che la velocità non metta a repentaglio la qualità. Ad oggi sono stati adottati 39 p.o.,24 programmi di investimento per la crescita, 14 per l’occupazione e uno di cooperazione territoriale. Entro quest’anno o, con la procedura di riporto, entro marzo 2015, potrebbe essere adottata la metà dei 535 p.o.. Oltre a quelli già adottati dall’ex commissario Hahn, da novembre la Commissione Juncker ha già adottato 20 p.o., con la speranza di arrivare a 150 entro fine anno e all’adozione anticipata del QFP entro febbraio 2015. La commissaria, infine, pur riconoscendo la responsabilità della Commissione, ha voluto precisare l’alto grado di responsabilità di Stati ed enti regionali e locali nei ritardi della  politica regionale, in parte dovuti all’inadeguatezza dei p.o.; in proposito, ha inviato una lettera ai ministri competenti dei Paesi membri per invitarli a maggiori sforzi per i loro Stati e i loro cittadini.

Per leggere la proposta di risoluzione sui ritardi nell’avvio della politica di coesione per il periodo 2014-2020 (2014/2946(RSP)