PREVISIONI ECONOMICHE D’AUTUNNO 2014: CRESCITA LENTA E INFLAZIONE BASSA

Il miglioramento della situazione economica e occupazionale non raggiunge le aspettative Nella conferenza stampa del 4 novembre, il vicepresidente della Commissione europea e commissario per la Crescita, gli investimenti e la competitività, Jyrki Katainen e il commissario per gli Affari economici e monetari, la fiscalità e le dogane, Pierre Moscovici hanno presentato  le previsioni economiche
Il miglioramento della situazione economica e occupazionale non raggiunge le aspettative

Nella conferenza stampa del 4 novembre, il vicepresidente della Commissione europea e commissario per la Crescita, gli investimenti e la competitività, Jyrki Katainen e il commissario per gli Affari economici e monetari, la fiscalità e le dogane, Pierre Moscovici hanno presentato  le previsioni economiche d’autunno, valide per i mesi restanti del 2014 e per il biennio 2015-16. Stando ai dati, la crescita del PIL globale sarà inferiore alle aspettative, in particolare a causa delle tensioni geopolotiche e di quattro ulteriori concause: problemi strutturali, debito sovrano, frammentazione finanziaria, mancato completamento delle riforme in alcuni Paesi.

Nel 2014, la crescita del PIL dovrebbe restare modesta, con un incremento totale dell’1,3% nell’UE-28 e dello 0,8% nella zona euro. Le attività economiche europee dovrebbero rafforzarsi nel corso del prossimo anno, anche alla scomparsa graduale degli effetti legati alla crisi, e portare la crescita del PIL dell’area euro all’1,1% nel 2015 e all’1,7% nel 2016. Il divario tra i tassi di crescita dei diversi Stati membri rimarrà ampio, ma dovrebbe diminuire. Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione prevede, in linea con la tendenza generale, una recessione dello -0,4% per il 2014  e una lieve ripresa a partire dal 2015, guidata dalla domanda esterna, stimata allo 0,6% per il prossimo anno e all’1,1% per il 2016. Il mercato del lavoro riprenderà con ritmi lenti, nel 2015 è previsto un tasso di disoccupazione oscillante tra il 5% della Germania e il 22,5% della Spagna. In Italia si prevede che la disoccupazione resti a livelli storicamente alti, attestandosi nel 2015 al 12,6%, come nel 2014, prima di subire un leggero calo nel 2016. Anche il tasso d’inflazione si manterrà momentaneamente stabile, prima di tornare ad aumentare a partire dal prossimo anno: nella zona euro si passerà dall’attuale 0,6% all’1% del 2015 e all’1,6% del 2016. Il deficit pubblico continuerà a diminuire, mentre si prevede che il debito aumenti, prima di ridursi nel 2016. In Italia, il disavanzo pubblico è previsto aumentare al 3% nel 2014 per poi scendere al 2,7% nel 2015, mentre il debito registrerà un incremento dell’1,6% nel 2015, raggiungendo il picco massimo di 133,8%, e tornerà poi a decrescere nel 2016, attestandosi al 132,7%.

Nonostante risultati in generale miglioramento, seppur modesto, permangono tuttavia i rischi di una revisione al ribasso delle previsioni.

Per maggiori informazioni sulle stime economiche per l’autunno 2014