Salute e sicurezza sul lavoro, per il CESE è necessario maggiore dialogo sociale

La relatrice Franca Salis-Madinier: "L'UE dovrebbe intraprendere un'analisi globale e integrata della transizione digitale per anticipare gli sconvolgimenti che attendono i mercati del lavoro"

Secondo il Comitato economico e sociale europeo (CESE), il dialogo sociale europeo dovrebbe essere rafforzato per garantire una protezione uniforme di tutti i lavoratori dell’UE. La Commissione europea dovrebbe quindi stabilire criteri chiari per garantire che gli accordi firmati dalle parti sociali siano attuati in tutti gli Stati membri.

Il CESE si è espresso nell’opinione “Il dialogo sociale come strumento per promuovere la salute e la sicurezza sul lavoro“, discussa e poi adottata nella sessione plenaria di gennaio.

La prevenzione è la chiave. Secondo il CESE, l’accordo quadro europeo del 2002 che regola il telelavoro non è più adatto alle nuove realtà sorte a seguito dalla pandemia. Occorre elaborare nuove linee guida, con particolare attenzione alla prevenzione dei rischi psicosociali e dei disturbi muscolo-scheletrici, che sono destinati ad aumentare a causa del telelavoro.

“Il dialogo sociale europeo ha già apportato miglioramenti alle condizioni di lavoro a diversi livelli, sia riducendo lo stress legato al lavoro sia diminuendo il rischio di disturbi muscolo-scheletrici o l’esposizione a sostanze tossiche in diversi settori”, ha affermato la relatrice del parere Franca Salis-Madinier. Inoltre, afferma il CESE “L’UE dovrebbe intraprendere un’analisi globale e integrata della transizione digitale per anticipare gli sconvolgimenti che attendono i mercati del lavoro. Dovrebbe sviluppare una strategia di SSL a lungo termine e costruire una cultura della prevenzione”.

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