Servizio sanitario, il 3,6% ha difficoltà di accesso alle cure

Tra le categorie svantaggiate, le persone con problemi di salute mentale, i rom e gli immigrati irregolari. La Commissione europea apre una consultazione per migliorare la corrispondenza tra esigenze e risorse disponibili Nell’Unione europea sale il numero delle persone che trovano difficoltà ad accedere alle cure sanitarie. Se dal 2005 al 2009 si era registrato
Tra le categorie svantaggiate, le persone con problemi di salute mentale, i rom e gli immigrati irregolari. La Commissione europea apre una consultazione per migliorare la corrispondenza tra esigenze e risorse disponibili

Nell’Unione europea sale il numero delle persone che trovano difficoltà ad accedere alle cure sanitarie. Se dal 2005 al 2009 si era registrato un notevole progresso e la quota era calata dal 5% al 3%, negli anni successivi, a causa della crisi, la percentuale di coloro che hanno riscontrato problemi nell’accesso ai servizi sanitari è tornata a crescere (+ 3,6%). E la barriera principale risulta essere di carattere finanziario.

 

La Commissione, a tal proposito, ha aperto una consultazione sul parere preliminare relativo all’accesso ai servizi sanitari nell’Unione europea, elaborato dal Gruppo di esperti che studia come investire efficacemente nella salute. Il parere presenta i principali ostacoli nell’accesso all’assistenza sanitaria e indaga possibili soluzioni. L’obiettivo perseguito non è rendere disponibile tutto a tutti e in ogni momento, quanto piuttosto affrontare le esigenze sanitarie insoddisfatte tramite una migliore corrispondenza tra risorse ed esigenze.

 

Le risposte politiche terranno in considerazione la natura multidimensionale degli ostacoli all’accesso, l’importanza di azioni intersettoriali e le specificità nazionali e regionali. Per un maggiore equità, gli esperti suggeriscono di valutare i seguenti aspetti: corrispondenza tra le esigenze sanitarie a livello nazionale e subnazionale e le risorse finanziarie disponibili; servizi accessibili a tutti, pertinenti, adeguati ed economicamente vantaggiosi; strutture ben attrezzate facilmente accessibili; presenza di un numero sufficiente di operatori sanitari con competente adeguate; disponibilità di medicinali e dispositivi sanitari di qualità a prezzi equi, ora ostacolata sia dai costi sia dai lunghi tempi di attesa; possibilità e capacità di accedere ai servizi in caso di bisogno; interazioni ottimali tra operatori sanitari e utenti (in Italia risulta esserci la seconda peggiore qualità di interazione con il paziente, dopo la Lettonia).

 

Nell’ambito della consultazione un focus è dedicato a tre gruppi svantaggiati, i rom, le persone con problemi di salute mentale e gli immigrati irregolari. Il loro accesso ai servizi di cura risulta sistematicamente ostacolato, a causa, ad esempio, delle barriere legali, finanziarie e amministrative, ma anche culturali, linguistiche e comunicative.

 

Il parere raccomanda, ai fini di un sistema sanitario efficace, accessibile, resistente e affidabile, un miglior monitoraggio e un aumento di analisi politiche e ricerche indirizzate ai gruppi più difficilmente raggiungibili.

 

La consultazione resterà aperta fino al 6 novembre 2015.

 

Maggiori informazioni sulla consultazione pubblica sul parere preliminare sull’accesso ai servizi sanitari nell’Unione europea.