SRPP in Europa, strategie e prospettive future per l’implementazione

Un'analisi della Direttiva 2014/24/UE sugli Appalti Pubblici

La direttiva 2014/24/UE sugli appalti pubblici rappresenta un importante strumento nell’Unione Europea per utilizzare le gare d’appalto pubbliche in modo strategico per raggiungere obiettivi sociali, ambientali e di innovazione. Questa direttiva è entrata in vigore nell’aprile 2016 e si concentra sulla pratica degli appalti pubblici socialmente responsabili (SRPP), che mirano a integrare considerazioni di responsabilità sociale nell’acquisto di beni, servizi e lavori.

Tuttavia, il quadro attuale è caratterizzato da una mancanza di dati completi e uniformi sul volume e il valore degli SRPP nell’UE.  Questo è causato dalla mancanza di sistemi di raccolta dati equivalenti sia a livello nazionale che a livello europeo. Di conseguenza, questa carenza di dati ha reso difficile valutare appieno l’impatto del SRPP negli Stati membri.

La direttiva offre numerose possibilità per implementare il SRPP, ma la maggior parte di queste non è obbligatoria, lasciando alle autorità di appalto una discrezione considerevole nell’uso di tali disposizioni. L’unica disposizione obbligatoria è la “clausola sociale orizzontale” che richiede agli Stati membri di garantire il rispetto delle leggi ambientali, sociali e del lavoro nei contratti pubblici.

Nonostante alcuni progressi, l’uso del SRPP nell’UE è ancora inferiore al suo potenziale. Ci sono significative differenze tra gli Stati membri nell’adozione del SRPP, con alcune autorità di appalto avanzate nel suo utilizzo e altre meno sviluppate. Questa variabilità è evidente anche all’interno degli stessi paesi, con alcune città in avanti nel processo di implementazione del SRPP mentre altre aree del paese ne fanno un uso limitato.

Lo studio esamina la trasposizione della direttiva in 17 Stati membri e rileva che, ad eccezione della clausola sociale orizzontale obbligatoria, la trasposizione non è omogenea. Gli strumenti forniti dalla direttiva includono clausole sociali, riserve e la suddivisione in lotti, ma la loro applicazione varia notevolmente tra i paesi.  Un punto chiave emerso è che l’uso efficace del SRPP richiede sia la volontà delle autorità di appalto di implementarlo che risorse umane con le competenze necessarie per attuarlo in modo efficace.

Lo studio è stato commissionato dal Parlamento europeo e si compone di quattro capitoli. Il primo fornisce una panoramica dello stato attuale degli SRPP nell’UE, il secondo analizza i punti di ingresso per il SRPP nel ciclo degli appalti pubblici, il terzo riassume come gli Stati membri hanno recepito la direttiva, mentre il quarto capitolo presenta le principali conclusioni e raccomandazioni per migliorare l’adozione del SRPP, sia nell’attuale direttiva che in una possibile revisione.

 

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