Ue: “Economia italiana in crescita”

La Commissione europea ha diffuso le previsioni autunnali per gli Stati membri dell’Unione. Bassa inflazione, aumento dell’occupazione e tagli di tasse sospingono la ripresa economica in Italia Diffuse le previsioni autunnali della Commissione europea sull’andamento dell’economia italiana. Secondo le stime della Commissione, diffuse lo scorso 5 novembre, nel 2015 è prevista una crescita dello 0,9%
La Commissione europea ha diffuso le previsioni autunnali per gli Stati membri dell’Unione. Bassa inflazione, aumento dell’occupazione e tagli di tasse sospingono la ripresa economica in Italia

Diffuse le previsioni autunnali della Commissione europea sull’andamento dell’economia italiana. Secondo le stime della Commissione, diffuse lo scorso 5 novembre, nel 2015 è prevista una crescita dello 0,9% sul 2014, mentre, la crescita nel 2016 è stimata in 1,5%. Nel rapporto della Commissione si legge che “nel 2016, il PIL reale è atteso in crescita dell’1,5% sostenuto dalla domanda interna. Bassa inflazione, crescita dell’occupazione e tagli di tasse dovrebbero sostenere il reddito disponibile e quindi i consumi privati.” Inoltre, la Commissione ritiene che il settore delle costruzioni possa registrare una ripresa graduale mentre “gli investimenti in nuovi macchinari dovrebbero migliorare con il rafforzamento della domanda, la diminuzione delle scorte e l’aumento dei margini di profitto”. Il quadro delineato dalla Commissione prevede la normalizzazione delle condizioni del credito nel 2016 grazie alla politica monetaria e alla canalizzazione dei flussi finanziari verso imprese più produttive. L’economia è prevista in espansione anche nel 2017 (+1,4%), con una crescita delle importazioni e degli investimenti.

 

Anche per l’occupazione le stime sono positive grazie alle politiche del Governo. Secondo la Commissione “la decontribuzione di tre anni per le nuove assunzioni a tempo indeterminato nel 2015 ha sostenuto l’incremento del numero di occupati registrato nella prima parte dell’anno. L’aumento dell’occupazione dovrebbe continuare anche per il resto del 2015”. Grazie al consolidamento della ripresa “l’occupazione è attesa in miglioramento anche nel 2016 e nel 2017”, mentre i lavoratori “in precedenza scoraggiati adesso si uniranno alla forza lavoro”.

 

Nel rapporto si legge, inoltre, che “nel 2015 il deficit è proiettato in calo al 2,6% del PIL (dal 3% del 2014), sostenuto da una ulteriore contrazione nella spesa per interessi e un avanzo primario marginalmente più alto grazie alla crescita economica” e che “la pressione fiscale è in diminuzione di circa 1 punto percentuale di PIL rispetto al 2015”. Secondo la Commissione il deficit sarà in calo anche nel 2017 a 1,6% del PIL, mentre “il rapporto debito/PIL è stimato in diminuzione nel 2016 e nel 2017, grazie alla crescita nominale più alta e all’avanzo primario”.